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Una brutta pagina di cronaca è stata scritta a Sampeyre la settimana scorsa, quando il nuovo vigile comunale ha accertato che a ridosso del muro di cinta lato sud del cimitero del capoluogo, probabilmente di notte, si era sviluppato un incendio.
Il fuoco ha recato gravi danni alla struttura del perimetro cimiteriale. Sono bruciati in modo irrimediabile cinque pali di sostegno e quattro pannelli di rete metallica.
Ad accertamento avvenuto, è stato interdetto l’accesso alla zona a mezzo di transenne e idonea cartellonistica di divieto.
Contemporaneamente la locale stazione dei carabinieri è stata allertata per le indagini di competenza finalizzate alla ricerca dei responsabili.
Il sindaco di Sampeyre Domenico Amorisco è palesemente amareggiato: «E’ un fatto molto grave che mi permetto di definire come un vero e proprio atto vandalico - afferma -. Tra l’altro un atto fine a s stesso, non trattandosi di furto di rame come abitualmente si legge per i cimiteri. A Sampeyre, invece, qualcuno ha deliberatamente appiccato il fuoco alla recinzione in legno del muro di cinta del camposanto, un luogo che tutti dovrebbero considerare sacro per rispetto ai defunti. Un fatto come questo - sottolinea il sindaco - denuncia il progressivo sfaldamento dei valori fondamentali che dovrebbero essere alla base del vivere civile. Siamo di fronte al dilagare di un clima di tensioni e di odio non soltanto a livello nazionale ma anche purtroppo a livello locale».