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La primavera prossima il piccolo ma fondamentale centro turistico dell’alta valle Po tornerà alle urne per rinnovare la propria amministrazione comunale.
Nel 2016 lo spoglio delle schede ebbe un finale al cardiopalma, con la lista guidata da Fabrizio Re che si impose su quella di Massimo Ombrello con un risicatissimo margine di differenza di voti: uno soltanto. Settantadue i suffragi raccolti da Fabrizio Re, erede politico di Aldo Perotti con testa propria pensante, settantuno quelli espressi in favore di Massimo Ombrello (lista che comprendeva la compagna dell’amministratore della Sipre Gabriele Genre, la società che gestisce gli impianti di risalita. Elisa Tarasco). Due le schede nulle.
Da quel giorno sono passati quattro anni e mezzo. Ma sembra sia invece trascorso un secolo.
Perché a Fabrizio Re un merito almeno - piaccia o non piaccia ai leoni da tastiera che imperversano sui social - va più degli altri ascritto: quello di aver riappacificato la quasi totalità dei residenti, ricompattandoli intorno a quello che alla fin fine, e aldilà dei capricci, conta, vale a dire il bene del paese e il rilancio della sua economia prettamente turistica. E non è poco.
Difficilmente oggi, se le due compagini in lizza fossero identiche a quelle di allora, finirebbe con un margine tanto esiguo. Domani chissà.
Ecco: il domani. Cosa riserverà a Crissolo, dove le vicende degli impianti non conoscono mai requie? Impensabile prevederlo con così tanto anticipo. Di certo le squadre sono al lavoro.
In paese si dà per certa (e lo è) la ricandidatura del primo cittadino uscente Fabrizio Re con al fianco l’evergreen Aldo Perotti, storico sindaco crissolino e leader politico valligiano, già presidente dell’allora Comunità Montana Valle Po.
A contendergli la fascia tricolore, stando all’unico nome che circola con sempre maggiore insistenza in paese, potrebbe essere Elio Fumero, 68 anni, noto farmacista di Saluzzo (è titolare della San Chiaffredo alle Corti), residente a Crissolo, che qui vogliono essere più che gradito alla famiglia Genre.
Ma siamo nel campo dei sussurri, dei “si dice”, delle supposizioni, delle ipotesi e di una cena con curiosi commensali. In altre parole della fantapolitica.