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«Ci troviamo a gestire una situazione emergenziale e del tutto nuova rispetto a quello che è il tradizionale afflusso turistico estivo in Valle Po. Per certi versi una scommessa che affronteremo, sia come istituzioni che come privati, con prudenza come richiesto dalla normativa di emergenza sanitaria, ma con altrettanto entusiasmo. Siamo certi del fatto che la nostra meravigliosa valle sarà scelta da molte persone come destinazione vacanziera. Ci apprestiamo ad accogliere questo flusso che immaginiamo intenso e che vogliamo sperare generi ricadute positive per tutti dopo il lungo periodo di chiusura».

Così Emidio Meirone, presidente dell’Unione del Monviso, guarda con moderato ottimismo all’ormai imminente stagione estiva.

Una stagione che - a giudizio unanime si annuncia interessante per le nostre valli, ma anche complessa e con tanti nodi ancora da sciogliere rispetto alla ristorazione e, ancor più, per quel che concerne il pernottamento in alta quota.

É probabile, in linea generale anche se al momento mancano ancora precise indicazioni, che i rifugi che non riaprano prima di inizio luglio.

Il Quintino Sella, uno dei rifugi più frequentati del Piemonte, punto di partenza per le ascensioni al Monviso e tappa obbligata per il Tour du Monviso, che tradizionalmente apriva a metà giugno, dovrebbe ritardare di una decina di giorni e aprire ai primi di luglio. La situazione è in divenire, i gestori stanno cercando di capire come poter lavorare in sicurezza, in base alla normativa ancora poco chiara e in attesa di ulteriori indicazioni sia ministeriali che regionali.

«I problemi sul tavolo sono diversi e accentuati - spiegano dall’Ufficio Turistico di Valle - dalla localizzazione in quota e dalle modalità di rifornimento di queste strutture ricettive, non raggiungibili se non a piedi o in elicottero. Vanno ovviamente predisposti dei piani di sicurezza e un'organizzazione razionale e agevole degli accessi, dalle camere al bar al servizio ristorazione, con orari e percorsi definiti».

Problematiche, come si può evincere, che devono fare i conti col fattore meteo che oltre i 2500 metri di quota difficilmente consente il ricorso a dehors.

Queste considerazioni valgono, oltre che per il Sella, anche per gli altri due rifugi: il Giacoletti e l’Alpetto.

Per quanto riguarda i rifugi escursionistici, alcuni hanno già aperto e altri stanno aprendo in questi giorni, come anche le altre tipologie di strutture: la “Baita della Polenta” a Pian della Regina a Crissolo, il rifugio Bertorello a Paesana, il “Galaberna” ad Ostana.

Accanto a questi “Pian Munè”, l' area camper “Un Po di sosta”, il campeggio Valle Po e la piscina comunale estiva di Paesana, oltre naturalmente a bar, ristoranti e alberghi della valle.

Saranno aperti gli uffici turistici di Ostana e di Crissolo che, in un'ottica di razionalizzazione delle economie, forniranno informazioni per tutto il territorio vallivo.

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