L’albanese sventola la bandiera argentina
Per la prima volta il Comune di Verzuolo ha portato all’interno delle celebrazioni per la Festa della Liberazione (tradizionalmente un appuntamento molto sentito dai cittadini) la bandiera di Arroyito, la località argentina gemellata con Verzuolo e alla quale è dedicato anche il salone polivalente dell’ex muncipio (palazzo Drago). A portare lo stendardo dei “cugini” di oltreoceano è stato Elio, giovane immigrato albanese.
Spiega il sindaco Giancarlo Panero: «Un gesto dal valore simbolico, che condensa le storie di emigrazione, degli italiani verso il Sudamerica (ad Arroyito è presente una folta comunità di ex verzuolesi, ndr.) e dai paesi poveri o colpiti dalle guerre verso il nostro Paese».
LA POLEMICA
Alla vigilia del 25 Aprile però tra le due anime del Consiglio è scoppiata l’ennesima polemica. La disputa riguarda proprio il Regolamento dell’assise comunale, che ha visto limitati i modi e i tempi di intervento dei consiglieri. «Evidentemente la più penalizzata è la minoranza, che ha solo questo momento di confronto per poter esprimere le proprie proposte» osserva il consigliere Luigi Vallome.
Nel testo è infatti descritto il tempo massimo per cui ogni eletto può prendere parola. Ora 10 minuti, ora 5, ora 3, in base alla situazione.
«Ce n’era bisogno? - si chiede il giovane consigliere -. Nel Regolamento abrogato si poteva leggere “Ogni consigliere ha diritto di esprimere compiutamente il suo parere sull’argomento in discussione”: senza limitazioni. Eppure in 50 anni le sedute sono state regolari, ordinate e svolte con tempistiche ordinarie».
Gli altri Comuni del circondario - osservano dai banchi dell’opposizione - non regolamentano i tempi in modo così ossessivo. «Il solo “dominus” del Consiglio diventa il sindaco, che non ha limiti di tempo nei suoi interventi e può togliere la parola. Lo farà? Forse no, ma sicuramente questa modifica rappresenta una brutta pagina per un’assise dove ha seduto Angelo Boero, sindaco e partigiano che con tanti altri giovani ha lottato per la libertà e la democrazia. Con la decisione della maggioranza consiliare purtroppo si va nella direzione opposta».