L’alpino Stefano è andato avanti
Stefano Baravalle, 89 anni, si è spento nei giorni scorsi lasciando un gran vuoto nella comunità di Murello che da sempre è stata la sua casa.
«Stefano ci ha lasciati in questo periodo così triste e difficile - lo ricorda l’amico Carlo Olivero -. Con lui non è andato via solo un murellese “doc” e un alpino fedelissimo, è andato via un pezzo di storia non solo della sua famiglia ma di tutti, dell’intero paese. Il ricordo delle persone che ci sono state care, il tuo affetto sincero non morirà mai; non dimenticheremo quanto hai donato alle associazioni dei bambini bisognosi, quanto ti sei prodigato per il tuo paese, ricorderemo le tue parole, le tue esperienze giovanili legate alla guerra, il tuo attaccamento al corpo alpino, i tuoi grandi e nobili valori?».
«Un ringraziamento - continuano Carlo e Giusi Olivero - per la funzione di commiato: nell’omelia il diacono ha ricordato chi eri tu, Stefano, sempre cosciente del valore della vita fatta di molteplici sfumature, preghiera, silenzio, dialogo interiore, relazioni umane autentiche, volontà, cura di sé e del proprio paese. Grazie ai gruppi alpini presenti, grazie per averlo salutato nel modo a lui più caro: la lettura della preghiera dell’alpino». «Caro Stefano, non sei più con noi, non ti vedremo più alle sfilate dei trattori storici, agli eventi dei gruppi alpini di Murello e dei paesi limitrofi, sembri scomparso per sempre. Fortunatamente non è così: nessuno muore finché vive nella mente e nel cuore di coloro che lo conobbero e gli vollero bene».