L’anima del Monviso Solidale

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Martedì mattina Saluzzo ha porto l’ultimo saluto a Daniela Vineis, 63 anni, prima direttrice del consorzio socio assistenziale Monviso Solidale.

Lo ha fatto come voleva lei, con una cerimonia semplice, un rito civile all’interno delle ex scuderie della caserma Mario Musso.

Nipote dell’avvocato Manlio Vineis, deputato e in più occasioni amministratore locale a Saluzzo e Paesana, da cui aveva ereditato l’autorevolezza e il carisma, Daniela aveva costruito la propria carriera all’interno dell’ambito sanitario, diventando direttrice del settore sociale dell'Ussl 63, l’Unità sociosanitaria del saluzzese poi confluita nell’Asl, quindi prima direttrice del neonato consorzio Monviso Solidale, cui aveva dato un forte impulso nella creazione.

Ricorda Gigi Bollati, dipendente del Monviso Solidale e collaboratore di Vineis: «Quando era stata chiamata a dirigere il settore sociale dell’ Ussl 63, aveva dovuto vincere molte resistenze per dare autonomia al settore e garantirne le risorse. Quando poi aveva previsto addirittura una pianta organica autonoma le avevano dato della visionaria, quanto meno. Era una novità inedita. Ricordo che, da dipendente provinciale, collaboravo con l'Ussl, ma la Provincia non mi consentiva di cambiare ente, non si fidavano della lungimiranza di Daniela. L'ha spuntata lei ed ha creato una pianta organica attingendo da chi lavorava nel settore presso Comuni, Comunità Montane e Provincia».

Daniela Vineis lascia il marito Giovanni Aimone, medico dell’ospedale Civile di Saluzzo, da poco in pensione, le figlie Benedetta e Silvia, e il fratello Paolo.

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