L’anomalia degli uffici pubblici ancora off-limits ai cittadini
Per quali ragioni gli uffici pubblici, a partire da quelli comunali, per arrivare alla conservatoria, al catasto, all’Inps, all'agenzia delle entrate continuano ad operare non in presenza?
Gli appuntamenti col pubblico sono fissati col contagocce e il fatto che questi sportelli pubblici al servizio del cittadino siano chiusi da mesi - a diversità, ad esempio, della scuola, che tra mille difficoltà si è rimessa in moto - è un aspetto che sfugge all’opinione pubblica.
Diversi sono poi i professionisti che lamentano rallentamenti nel proprio lavoro a causa di una burocrazia ancora in totale lockdown, non riuscendo ad ottenere dai funzionari in tempi ragionevoli i documenti necessari.
Il Paese, tra mille difficoltà, sta cercando di far ripartire l’economia, ovviamente con le dovute precauzioni, e c’è tanta voglia di tornare al lavoro.
Perché la burocrazia amministrativa non solo non riesce ad affiancare il cittadino, ma col perdurante blocco gli rende la vita ancora più difficile di quanto già non lo sia in questo periodo?
Crediamo che, con gli opportuni accorgimenti - così come è successo per la scuola e in altri comparti - si potrebbe ripristinare anche l’apertura al pubblico degli uffici della pubblica amministrazione.
La stessa cosa vale per le banche, dove il disagio, specie per le persone anziane, è palpabile. Come si è sottolineato da più parti in questi mesi, per risollevarci è necessario un imponente sforzo insieme a tante rinunce.
L’importante è che ognuno faccia la sua parte fino in fondo. E la burocrazia amministrativa, nella società complessa in cui viviamo, non può non essere considerato un servizio di prima necessità.