L’avvocato antonella lauria analizza l’intricata vicenda che coinvolge la sipre Ricorso sulla centralina di Crissolo La legale: il Comune ha piena ragione

L’avvocato antonella lauria analizza l’intricata vicenda che coinvolge la sipre Ricorso sulla centralina di Crissolo La legale: il Comune ha piena ragione
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Si chiama Antonella Lauria ed è una delle punte di diamante oltre che socia fondatrice - nel 2007 - dello studio legale Merani Vivani & Associati di Torino. Avvocato, esperta in diritto amministrativo e patrocinante in Cassazione, ha difeso vittoriosamente gli interessi del Comune di Crissolo contro il ricorso al Tar presentato dalla Sipre di Gabriele Genre per l’annullamento dell'ordinanza di “demolizione e rimozione delle opere abusive difformi dal progetto” della centralina, consumate in località Pian Fiorenza.

Specializzata anche in valutazione di impatto ambientale e di perequazione urbanistica, Lauria ha portato a casa un risultato forse scontato (stante l’evidenza dei fatti) ma mai semplice da ottenere. L’abbiamo sentita al telefono nel fine settimana.

Ci tiene innanzitutto a precisare una cosa, che più di ogni altra smentisce l’ipotesi dell’accanimento, del “complotto” ai danni della Sipre per portarla al fallimento che qualcuno invece sostiene: «Il Comune non ha agito di propria iniziativa, ma su invito della Provincia che, dopo aver segnalato la presenza di un qualcosa che non andava, ha preferito demandare il tutto Comune interessato, vale a dire Crissolo. Questo per dire che è il provvedimento della Provincia a essere un po’ la madre di tutto quanto sta accadendo oggi, compresa l’ordinanza di demolizione».

Ecco. Parliamo di questo. I Genre e il loro legale sostengono che qualora non si riuscisse ad ottenere la sanatoria, la demolizione riguarderà soltanto la parte abusiva della captazione e non dell’intero manufatto, parte del quale godeva peraltro delle necessarie concessioni. E' così?

«Andiamo con ordine. Il Comune ha rigettato l’istanza di sanatoria perché diversamente non poteva fare. Lo stabilisce la giurisprudenza cui il Tar fa riferimento nella sua sentenza. Per quanto riguarda invece la demolizione della sola parte abusiva debbo dire che non concordo con il mio collega: è vero che c’è una parte legittima, ma è vero anche che c’è un’ampia parte abusiva, che sorge su terreno demaniale. E il Testo Unico sull’edilizia non offre alternative alla demolizione totale del manufatto».

Chiarisca un’ultima cosa, se può. Ma la vicenda con la Provincia è morta e sepolta oppure… «Assolutamente no ed un giorno o l’altro tornerà prepotentemente a galla».Quindi è contro la Provincia che la Sipre doveva fare ricorso al Tar?

«Questo non sta a me dirlo. Io sono il legale del Comune e non quello dei Genre. Posso solo immaginare che, il giorno in cui la Provincia dovesse mai decidere di far valere quelle che ritiene essere le proprie ragioni, ecco che allora si aprirà un nuovo capitolo di questa storia. Un capitolo dalle conseguenze oggi immaginabili, che potrebbe arrivare sino al limite della revoca delle concessioni».

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