L’eden segreto nel castello della Manta

Domenica, nel parco del castello di Manta, il saluzzese Aldo Molinengo ha presentato il nuovo libro “Il giardino del Maggio”, pubblicato dal suo studio del paesaggio Mirabolano. L'autore, agronomo paesaggista, fa una dettagliata analisi della vegetazione ritratta negli affascinanti affreschi quattrocenteschi presenti all'interno del Castello della Manta.

In questi, opera di un raffinato artista identificato come Maestro della Manta, le figure di personaggi storici e gente di ogni ceto risaltano ancora di più avvolte dalla pittura di erbe, alberi, frutti e fiori di ogni genere: un vero e proprio giardino.

Attraverso lo studio e l'identificazione delle numerose piante dipinte, e delle loro antiche simbologie, il libro traccia interessanti chiavi di lettura degli affreschi e del loro committente, Valerano, capostipite della casata dei Saluzzo della Manta, figlio illegittimo di Tommaso III, marchese di Saluzzo.

Nella sua volontà di ricordare il padre, con la raffigurazione dei Prodi e delle Eroine tratti dal suo romanzo cavalleresco Le Livre du Chevalier Errant, scritto alla fine del Trecento, questo nobile personaggio ci stupisce con la scelta di un'ampia ricchezza vegetale che fa da sfondo in tutti gli affreschi.

Aldo Molinengo con il suo libro ha saputo metterla a fuoco con un attento studio, affrontato non solo da un punto di vista botanico, ma anche antropologico, cogliendo nei dipinti il rapporto tra uomo e pianta, un binomio che non solo nel Medioevo, ma da sempre ha accompagnato la nostra storia, e continua a farlo.

E nelle pagine, tra tante tematiche trattate, l'autore individua nel biancospino la pianta scelta da Valerano come simbolo suo e della sua casata, un albero che in passato veniva detto il Maggio, e che veniva festeggiato il primo giorno di questo mese per gioire dell'arrivo della primavera e per propiziare la fecondità della terra e delle novelle spose.