L’ultimo viaggio di Renato Maurino Le ceneri disperse ai piedi del Viso Xxxxxx Xxxxx

L’ultimo viaggio di Renato Maurino Le ceneri disperse ai piedi del Viso Xxxxxx Xxxxx
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“Il bello è lo splendore del vero”. L’architetto Renato Maurino, deceduto a 86 anni lo scorso 24 ottobre, aveva scelto questa frase di Sant’Agostino quale epitaffio ed eredità da trasmettere alle generazioni future. La massima di uno dei padri della Chiesa, per Maurino, che si è sempre dichiarato laico ma che, in fondo, aveva una sua fede. Credeva nell’equilibrio della natura, quella che osservava ogni giorno dalla sua casa studio di Ostana, da cui ammirava la piramide del Monviso e la bellezza selvaggia della valle Po.

Venerdì scorso, come da sua espressa volontà, le sue ceneri sono state disperse in quel luogo che lui considerava splendido, perché vero, e da cui ha tratto ispirazione per la sua scuola di architettura.

La cerimonia, laica, si è tenuta ai piedi del Monviso, a 1570 metri di altitudine, in località ponte di Riondino nel comune di Crissolo, di cui Maurino era originario e dove a lungo aveva abitato prima di trasferirsi nella vicina Ostana. Erano presenti i familiari e alcuni amici intimi.

Nel corso della cerimonia è stata letta una frase scritta dallo stesso Renato Maurino per sintetizzare il suo approccio all’architettura e che è stata scelta poiché è una perfetta definizione della sua intera vita: «Fare architettura. Non cercare ricette. Svolgere con pazienza, con attenzione, con cura, con passione il proprio mestiere. Applicarsi per risolvere tutti i problemi tecnici, costruttivi, funzionali. Concedersi il lusso di cercare, scartare, correggere, modificare la soluzione a cui si lavora fino a quando non soddisfa pianamente. Allora e solo allora, se si è molto dotati e anche un po’ fortunati, il progetto incarnerà quella che è la definizione di Sant’Agostino: “il bello è lo splendore del vero”».

Daniela Blengio, una delle cugine di Maurino e sua erede, ha anticipato che nei prossimi mesi la famiglia costituirà un’associazione culturale per mantenere viva la memoria dell’architetto, impostando la digitalizzazione dell’archivio dei suoi progetti e allestendo presso la casa-atelier in Borgata Cugn (Lou Counh) di Ostana spazi pubblici e momenti di incontro. L’avvio delle attività verrà comunicato durante una “festa di commiato” che si terrà presso la dimora dell’architetto nella prossima estate.

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