L’unico conforto è il prezzo delle pesche
Una volta si diceva “Agosto moglie mia non ti conosco”, proverbio che consigliava ai “paisan” di non strafare e di non stancarsi troppo nel periodo caldo. Ora, ahimè, agosto lo conosciamo anche troppo, per i disastri climatici che da qualche anno lo contrassegnano. Dieci tempeste al giorno in Italia.
Nel weekend un’intensa ondata di precipitazioni ha coinvolto le regioni settentrionali e buona parte del centro, con trombe d’aria, grandinate e nubifragi. Nelle campagne, dove è in corso la raccolta di mele, susine e pere, si fanno le stime dei danni.
L’ultima bufera, nel nostro areale, si è scatenata sulla zona nord di Saluzzo, provocando sconquassi da Moretta a Villanova Solaro e Scarnafigi. Ancora una volta a farne le spese più salate sono state i frutteti, con le reti di protezione divelte e le coltivazioni sott’acqua. Questo dopo che, già a fine giugno, un’altra tempesta di grandine aveva massacrato i frutteti - soprattutto il kiwi - nella zona tra Manta e Verzuolo. Per poi arrivare all’uragano del 12 agosto, che ha travolto una serie di impianti a Lagnasco,
Avranno lavoro i periti delle assicurazioni. Purtroppo, molte calamità non sono assicurabili e per i frutticoltori - che in questo weekend vivranno il primo e unico appuntamento fieristico a Saluzzo - si tratta di botte che mettono a repentaglio la stessa sopravvivenza delle aziende.
Un raggio di luce, a dire il vero, è giunto in quest’annata disastrosa per il maltempo, a portare un po’ di conforto. Parliamo del mercato delle pesche, che sull’onda di una forte contrazione produttiva (dalla Spagna alla Romagna, il calo è stato dal 30 al 50%) ha toccato quotazioni sorprendenti. Partiti dai 40 cent/kg, i prezzi di pesche e nettarine sono aumentati fino a un inimmaginabile 1,20 per i cassoni bins alla rinfusa.
«Siamo tornati a vent’anni fa - dice un produttore saluzzese - quando le pesche gonfiavano le tasche a tutti. Dopo le magre degli ultimi anni, abbiamo finalmente qualche soddisfazione dalla raccolta».