La Balena bianca è tornata
Parte da Manta l’idea di un nuovo progetto politico nazionale: “Federazione Italia”.
Il suo alfiere è Stefano Garzino, residente ai piedi del castello, in passato volontario della Pro loco capitanata da Piero Bussi, volontario in Croce Verde, membro del Gruppo storico del Marchesato e presidente del Gruppo storico dei cavalieri templari Gabriele Arcangelo.
L’operaio mantese, 42 anni, è il segretario regionale del costruendo partito e si sta impegnando in un progetto che definire ambizioso è poco: rilanciare una sorta di “nuova” Democrazia cristiana.
Garzino, è un novello Pinocchio? Torna nella pancia della Balena Bianca?
«In quest’ultimo quarto di secolo, dopo il tracollo della Dc e del suo sapiente modo di governare, molti sono stati i partiti avvicendatisi alla guida di esecutivi di centro-destra e di centro-sinistra, senza mai avere il coraggio di definirsi “di centro”, perché di tutto si faceva e di tutto si trattava fuorché di iniziative politiche centriste».
Quindi nessuno vi può tirare per la giacchetta. Voi state al centro.
«L’onnipresente suffisso “centro-qualcosa” è vuoto: è divenuto un modo di rassicurare le masse che, qualsiasi bestialità essi commettessero. È ora di dire basta. Vogliamo riunire sotto il nostro simbolo tutte le sigle centriste, democratiche, cristiane, liberali e libertarie, europeiste, solidaristiche, interclassiste e popolari. Vale a dire le varie anime storiche della Democrazia cristiana, diventate schegge dopo la scomparsa ufficiale del partito a inizio Anni 90».
Non vi inquieta lo spostamento “al centro” di personaggi del calibro di Renzi e Calenda, che sembra vogliano occupare proprio quello spazio politico? E lo sventolare di rosari di Salvini?
«No, solo noi siamo il centro. Solo noi ci rifacciamo realmente al corpus di dottrine della Dc. All’interno di Federazione Italia vi sono quei principi che, pur rinnovati per una maggiore adesione ai tempi mutati, rimangono nel solco della tradizione democristiana. Principi che si fanno “sostanza” nel momento dell’operare politico».
Sì, ma in concreto?
«Vogliamo costruire una società nuova, moderna, dove la famiglia abbia ancora un ruolo fondamentale, dove la scuola, la sanità, la ricerca scientifica, l’ambiente naturale siano considerati i pilastri portanti, dove lo Stato torni ad essere imprenditore e non abbia bisogno di ricorrere alla tassazione per ogni opera che intenda realizzare. Anzi, pensiamo che lo Stato, proprio grazie ai capitali così tesaurizzati, sia in grado di abbassare sensibilmente le tasse alle imprese e ai privati cittadini».
Da Pinocchio alla Fata Turchina: qui è roba da bacchetta magica.
«Guidati dal bene comune, possiamo inaugurare una nuova stagione. Le sfide non ci spaventano, abbiamo chiari i nostri obiettivi. Servono persone capaci, che stiamo selezionando anche nel Saluzzese».