La Burgo quasi a regime
Dall’ultimo vertice sui miasmi Burgo emerge un sostanziale miglioramento della situazione, confermato sia da Provincia che da Arpa. A migliorare è via Papò, dove la concentrazione media di idrogeno solforato (gas incolore dall’odore caratteristico di uova marce e per questo definito gas putrido) è diminuita nettamente e sono scesi anche i picchi massimi. I controlli sono stati eseguiti sul depuratore e in alcune aree interne relative al processo e in un deposito dello scarto. «Tutti i risultati sono più che rassicuranti per la salute pubblica» dicono dal tavolo a cui ha partecipato anche il Comune di Manta.
L’azienda ha rimosso in pochi giorni un temporaneo accumulo di cumuli di scarto (pulper) che generava odori, trovando una soluzione alternativa. Anche la vasca di emergenza utilizzata nella fase iniziale per la messa a punto della produzione, essendo una fonte ben identificata, non sarà più usata, nemmeno per le emergenze. Burgo ha anche potenziato i contratti di derattizzazione per contrastare la presenza di topi nello stabilimento e ha avviato un innovativo processo per eliminare gli elementi di scarto, come le plastiche dure rimanenti nella carta da lavorare. Ora vengono sminuzzati, lavati, fatti decantare e infine portati via, mentre l’acqua è riutilizzata nel processo.
La cartiera ha dichiarato di essere a due terzi delle sue capacità: andrà a regime entro fine anno. Positivi i commenti del sindaco Giancarlo Panero e dell’assessore Mattia Quaglia: «Bene che all’aumento della produttività si accompagni un miglioramento delle problematiche olfattive».
Se non ci saranno episodi gravi, il prossimo tavolo sarà convocato ad ottobre. L’amministrazione ha ribadito la necessità di un incontro pubblico per illustrare quanto fatto sinora. In accordo con Arpa, inoltre, si installerà uno strumento di rilevamento della puzza in zona Santa Maria (prima della curva del Molino).