La carica dei cuneesi ai vertici di Confartigianato imprese continua. La rappresentanza della Granda viene confermata con Domenico Massimino che ottiene per il secondo mandato il ruolo di vicepresidente nazionale e con Luca Crosetto, nominato componente effettivo nella giunta nazionale. A loro va ad aggiungersi un altro cuneese, Giorgio Felici, che partecipa all’esecutivo in quanto presidente di Confartigianato Piemonte.
L’elezione è avvenuta nell’ambito dell’assemblea generale dell’Associazione che ha indicato quale presidente per il prossimo quadriennio Marco Granelli, di Parma, titolare di un’impresa nel settore delle costruzioni e da lungo tempo impegnato nell’attività associativa con diversi incarichi di vertice.
Granelli sarà affiancato dai vicepresidenti: oltre a Domenico Massimino, Eugenio Massetti (vicario) e Filippo Ribisi. Nella squadra del nuovo presidente entra anche Vincenzo Mamoli il quale, a seguito delle dimissioni di Cesare Fumagalli, assume l’incarico di segretario generale.
«È un riconoscimento importante per il territorio piemontese e per la nostra provincia di Cuneo – spiega il presidente Crosetto – che va a sottolineare l’impegno sempre profuso dalla nostra Associazione nel fare rete con i vari livelli del sistema nazionale affiancando e sostenendo lo sviluppo delle Pmi. Stiamo vivendo un periodo di grave crisi economica e sanitaria, dalla quale potremo uscire soltanto con uno sforzo eccezionale di responsabilità da parte di tutti. Occorre uno scatto di coraggio, con il quale osare di più nel formulare richieste e proposte idonee a una ripresa rapida e concreta della produzione e dei consumi. Dobbiamo fare leva sul valore espresso dagli artigiani e dalle piccole imprese che rappresentano il 98% delle aziende italiane».
Sottolinea Crosetto: «A fronte del nostro impegno di rappresentanza e di servizio al fianco degli imprenditori chiediamo però, a chi guida il Paese, altrettanto impegno deciso e concreto nel costruire un contesto favorevole alle potenzialità imprenditoriali dei nostri territori, puntando su competenze, innovazione, sostenibilità. Tutti fattori indispensabili per irrobustire il tessuto produttivo e migliorarne la capacità competitiva».