La Ciura: Oncologia diventa “una rete” per il territorio

Pietro La Ciura, primario della struttura complessa di Oncologia e cure palliative dell’Asl Cn1 con sede a Savigliano da lunedì è in pensione. Originario di Siracusa, è arrivato nel Cuneese vent’anni fa e, dal 2016, ha assunto la guida del reparto oncologico che allora aveva sede a Saluzzo.

Nel tracciare un bilancio del proprio operato, ha spiegato le motivazioni che hanno portato l’Asl a trasferire il reparto di oncologia da Saluzzo a Savigliano.

«Oggi - spiega La Ciura - la diagnosi di un paziente oncologico viene discussa da un gruppo interdisciplinare cure, che riunisce esperti di diversi dipartimenti. La “rete” creata in questi anni arriva a coinvolgere altre Asl e centri oncologici di primaria importanza quali Candiolo o Milano. Per questo mi spiace quando emergono i campanilismi. Nel marzo dello scorso anno l’oncologia è stata trasferita da Saluzzo a Savigliano, facendo sorgere più di un mugugno. Ma non è importante “dove” è l’oncologia, ma che “ci sia”. Il trasferimento è stato per cause di forza maggiore, perché Saluzzo è diventato ospedale Covid. C’erano comunque altri aspetti che andavano risolti: la preparazione dei farmaci si faceva a Savigliano e poi venivano trasferiti a Saluzzo. Ora abbiamo le “camere bianche” accanto ai letti per le terapie».

Da lunedì la carica di direttore facente funzioni è stata assunta da Paolo Bruna, ora direttore della struttura oncologica di Mondovì.

«L’oncologia - ha concluso la Ciura - ha fatto passi da gigante. Oggi un malato di tumore non entra “in ospedale”, ma, nel momento in cui viene preso in cura, entra a far parte di una rete complessa in cui c’è un sistema sanitario che va oltre i confini delle Asl stesse».

La Ciura ha evidenziato inoltre l’importanza dell’assistenza domiciliare e quella degli ambulatori: «Sono l’aspetto più importante, perché consentono di avere immediatamente un quadro del paziente. Per questo, non appena è stato possibile, è stato riaperto l’ambulatorio oncologico a Saluzzo».