«La Dad è un aiuto, ma non può sostituire la scuola»

Sara Masoero, professoressa di disegno e storia dell'arte al liceo scientifico Pellico di Cuneo, martedì 17 novembre alle 8, munita di tavolino, sedia, libri, appunti, tablet e manifesti, ha iniziato a svolgere le lezioni davanti all’ingresso dell’istituto scolastico di corso Giolitti, come forma di protesta contro la Didattica Digitale Integrata.

Racconta l’insegnante: «Un giorno di novembre ho letto la notizia di Greta, la studentessa che ha portato avanti la protesta “anti-Dad” di fronte al liceo Ancina di Fossano. Ho inviato la notizia alle mie classi sperando che qualche studente si attivasse anche a Cuneo. In risposta ho ottenuto silenzio. Nel giro di qualche ora ho deciso che sarei scesa io in strada sperando di essere seguita; così è stato».

Mercoledì 18 si sono unite alla docente due studentesse, il giorno successivo cinque studenti e quattro genitori; sabato, sempre nel rispetto delle norme anti-contagio, quattordici alunni.

Prosegue la professoressa «Poi è arrivato il freddo, ma gli allievi, a turno, continuano a sostenermi. Alla fine della seconda settimana si è unita anche una mia collega di matematica e fisica».

L'azione è andata ad inserirsi all'interno di un movimento nazionale che sta evidenziando tutte le debolezze della Dad. Il fine è ottenere il consenso onde poter ritornare a scuola in presenza e in sicurezza al più presto. «Il governo - afferma Masoero - è colpevole di inerzia per non aver messo in atto le strategie possibili per impedire una seconda "chiusura". La scuola in presenza è un diritto e deve essere garantita attraverso il potenziamento dei trasporti, la turnazione delle classi, gli ingressi scaglionati e i tamponi rapidi. La Dad è un supporto alla presenza e non una sostituzione».

Ultima osservazione: «Parlo da un contesto privilegiato: un liceo. Ma pensiamo a quelle realtà dove non esiste privilegio, dove sono presenti dispersione e abbandono scolastico. Proseguiremo la manifestazione sino al ritorno in aula; si parla di un ritorno al 7 gennaio al 75%. Vedremo».