«La Lega fa proclami, non i fatti»

«La Lega fa proclami, non i fatti»
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Fin dalla sua nascita la Lega (pur passando dal secessionismo al nazionalismo) si è presentato come strenuo difensore degli interessi e delle aspettative più marcatamente locali, fossero essi, nella prima ora, quelli delle regioni settentrionali o quelli attuali del “prima gli italiani”. L’attenzione ai temi e ai problemi dei territori, dunque, è sempre stata sbandierata dai politici e dagli amministratori leghisti come il segno distintivo del loro partito.

Quindi, oggi in Piemonte ci aspetteremmo di vedere un forte interessamento ai problemi locali, soprattutto in quei territori che hanno eletto rappresentanti leghisti nel consiglio regionale. I cittadini del Saluzzese confiderebbero di essere tenuti nella giusta considerazione dalla Regione a trazione leghista. Le cose, però, non sembrano andare così.

La linea ferroviaria Savigliano-Saluzzo è stata chiusa a causa del Covid: ma ora si dovrebbe riaprire, come pure assicurato dal consigliere regionale (e comunale) Paolo Demarchi; invece si parla di una riapertura a settembre.

Una realtà fondamentale per lo sviluppo e la tutela delle nostre valli, quali il Parco del Monviso, non meriterebbe, dopo oltre un anno di attesa, di avere un presidente? Magari quel nome indicato a stragrande maggioranza dai comuni del Parco e bellamente ignorato dalla giunta Cirio?

La questione degli stagionali, sui quali si regge il nostro comparto frutticolo, non imporrebbe una riflessione libera da pregiudizi ideologici e da opportunismi elettoralistici, per cercare soluzioni che garantiscano la dignità dei lavoratori, la salute dei cittadini e lo sviluppo delle nostre aziende?

E’ proprio un’emergenza delle nostre realtà la riapertura delle sale gioco, tale da meritare un blitz notturno in consiglio regionale per cambiare la normativa? Non ci sono oggi problemi ben più gravi e incombenti in Piemonte?

E’ facile fare proclami, inneggiare alle identità dei territori, evocare problemi e creare avversari da demonizzare a ogni piè sospinto. Ma questo non è fare buona politica: per metterla in pratica occorre occuparsi dei problemi, studiarli e risolverli. Non basta cavalcarli per trarne facile consenso.

* Coordinatore Circolo Pd di Saluzzo,

Verzuolo, Valle Varaita e pianura

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