La lettera del vescovo: «I commercianti sono la spina dorsale della nostra città»

«Percorrere le vie della nostra bella città, come le vie dei paesi vicini è segnato dalla malinconia e dalla tristezza di saracinesche abbassate o di negozi aperti a singhiozzo. Questa seconda ondata della pandemia, che tutti avremmo voluto evitare, sta di nuovo mettendo a rischio il lavoro quotidiano di tutti». Così il vescovo di Saluzzo Cristiano Bodo, scrive in una lettera aperta ai commercianti. Nei giorni scorsi si era rivolto a sanitari e medici dell’ospedale, rivolgendo loro una preghiera (intervento a pag. 31). Martedì ha invece rivolto un messaggio agli esercenti.

«Questa lettera - prosegue il vescovo - nasce dal desiderio di farvi presente la mia vicinanza come cittadino e come vescovo della Chiesa di Saluzzo. Fin da bambino nel mio paese della Bassa Vercellese ho imparato a guardare con stupore le vetrine dei vostri negozi e con il tempo, mi sono sempre più reso conto di come gli esercizi commerciali e i negozi rappresentino i luoghi che testimoniano la vitalità di una comunità. Non ho soluzioni da potervi offrire, se non la gratitudine e la vicinanza della comunità cristiana e mia, insieme ad una parola di speranza e sempre pronto ad ascoltarvi. Tra un mese sarà Natale! Tutti noi sappiamo come la nascita di Gesù non sia avvenuta in un’atmosfera segnata da condizioni favorevoli, anzi tutt’altro. Ma il Natale ci ricorda che intorno alla nascita di quel bambino, non è mancato il calore di una famiglia e gesti di cura discreti ed operosi. Il nostro oggi così insidioso - conclude monsignor Bodo - e incerto è il tempo in cui costruire il domani nostro e delle nuove generazioni. Questo non è utopia ma credo piuttosto che sia un atteggiamento concreto e realistico. La pandemia può essere una lezione da cui imparare molto e voi cari commercianti siete la spina dorsale dei nostri paesi. Il vostro contributo alla ripartenza sarà indispensabile».