La (ri)scoperta del Pignulet

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L’antica varietà di granturco Pignulet sarà al centro della Sagra piaschese: da vedere nel rito della macinatura e da gustare sotto forma di polenta.

Autoctono dell’area occitana, molto resistente alla siccità e adatto ai terreni marginali, il PIgnulet ottofile è ben riconoscibile perché alcune pannocchie mostrano gli effetti di una chimera genetica spontanea a forma di piccolo pugno (da qui il nome "pignulet").

Si calcola che la produttività di questa preziosa e rara varietà sia pari a 17-18 quintali a giornata, contro i 70 del mais ad alta resa.

Il mais Pignulet è raccolto e sfogliato a mano, lasciato essiccare all'aperto, macinato con il mulino a pietra naturale per conservare intatte tutte le sue proprietà naturali.

La farina di Pignulet è ottima per la polenta e i biscotti di meliga.

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