«La scelta ecologica del treno per non soffocare Papò»

A prendere una posizione decisamente più critica sul “Protocollo Burgo” in seguito ai recenti incontri promossi dall’amministrazione comunale è la minoranza, guidata da Gianfranco Marengo e Francesca Galliano.

Il primo oggetto del contendere riguarda l’utilizzo della linea ferrata. Dice Marengo: «Restano tante criticità e poche sono le soluzioni concrete. La Burgo ha chiesto di realizzare a proprie spese un attraversamento ferroviario interno allo stabilimento in modo da alleggerire il traffico di camion in via Roma. La proposta è stata bocciata da Rete ferroviaria italiana, nonostante fosse un’alternativa sensata e per questo riteniamo che il sindaco la debba sostenere nelle sedi opportune. E’ anche stato proposto un allargamento di via Papò per permette il passaggio di traffico pesante su ruota ma i tecnici Rfi non l’hanno considerato fattibile (e meno male!)».

Nel dibattito con gli altri attori interessati al progetto è emersa la proposta di Rfi di chiudere 5 passaggi a livello nel tratto Verzuolo-Costigliole, ipotizzando di sostituirli con un un cavalcavia. «Si renderebbe così necessario realizzare la viabilità di collegamento con costi piuttosto elevati cui Rfi concorrerebbe in parte» osserva la minoranza. La Provincia ha però espresso riserve in proposito.

Si è infine convenuto sull’ipotesi di chiusura di 2/3 passaggi a livello sul territorio e lo spostamento di quello di via Papò di circa 60/70 metri verso Cuneo, con la realizzazione di una bretella che passerebbe nella frazione per consentire l’accesso allo stabilimento e si collegherebbe poi con via Falicetto.

L’ex sindaco Marengo è contrario a questa opzione: «Non solo non si risolve il problema di transito di mezzi pesanti in Falicetto ma si sacrifica anche la frazione Papò».

Infine una polemica sulla nuova rotonda: «Quella di cui parla con soddisfazione il sindaco in realtà è quella decisa oltre un anno fa e serve per l’accesso al centro commerciale previsto nell’area Tonoli. Facciamo osservare che in meno di un chilometro ci sarebbero due rotonde e un semaforo».