La sfida di Gliozzi: voglio il Piemonte protagonista del calcio come una volta L’avvocato torinese si candida alla guida del comitato regionale Figc-Lnd: ecco le sue idee e il suo programma

La sfida di Gliozzi: voglio il Piemonte protagonista del calcio come una volta L’avvocato torinese si candida alla guida del comitato regionale Figc-Lnd: ecco le sue idee e il suo programma
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Prende forma una grande novità in vista delle elezioni del Comitato Regionale Piemonte-Valle d’Aosta Fgci-Lnd, in programma a inizio 2021 per rinnovare il “governo” del calcio dilettantistico del territorio. Il nome nuovo è quello di Filippo Gliozzi, avvocato torinese che dopo una lunga carriera prima da calciatore, poi da dirigente e oggi da delegato assembleare, ha deciso di scendere in campo per dare al calcio del Nord-ovest il cambiamento che molti ritengono tanto urgente quanto indispensabile.

Il primo atto della campagna è stata una lettera alle società, dove Gliozzi ha evidenziato alcuni dei punti forti della campagna che sarà basata sul rinnovamento, sull’energia e sul coraggio di cambiare le cose: «Servono idee nuove, riforme e la rinascita delle Rappresentative, sia regionali che provinciali, oltre al fondamentale reperimento delle risorse per le società e per il movimento. Una necessità immediata, sulla quale abbiamo già dei progetti concreti in partenza come tornei di E-Sports (competizioni “virtuali” tra appassionati di videogame, ndr)».

Un percorso, quello di Gliozzi, che l’ha portato a ricoprire un ruolo di delegato assembleare che però non ha permesso di portare avanti un vero cambiamento: «C’era e c’è bisogno di una guida forte, capace di prendere decisioni anche se ci fosse da scontentare qualcuno. Tanto più in un momento particolarmente delicato come questo, dove si deve andare oltre l’ordinario a causa della pandemia che sta strangolando le società. Come ad esempio optare in questo delicato 2020-2021 per una stagione più corta, anche se capisco che sembra facile dirlo adesso. Al di là di tutto comunque serve un programma solido e forte, che rappresenti un’iniezione di fiducia».

Tale programma sta per essere varato grazie al lavoro di una vera e propria “task force” composta da addetti ai lavori: «Stiamo scrivendolo con voi, coinvolgendo dirigenti, allenatori, ex giocatori, uomini di campo e professionisti. Una cosa la posso già anticipare: nella prima seduta utile daremo corso a quel tanto desiderato “allargamento” del Consiglio Regionale, riportando i consiglieri da 7 a 11 nel segno del fare e con la determinazione di coloro che vogliono agire, non promettere».

Aggiunge Gliozzi: «L’obiettivo non è certo aumentare le cariche o le poltrone, ma creare una struttura più funzionale alle esigenze delle società. Un presidente non può ricevere mille telefonate, perché poi non è in grado di risolvere nulla. Il Comitato Regionale non può più essere inteso come mero organizzatore a pagamento di campionati e tornei, occorre prima creare il prodotto, poi renderlo attrattivo e attraente e infine promuoverlo. Non viceversa».

Il fine ultimo, come è giusto che sia, è provare a far tornare il movimento sui livelli di qualche anno fa, quando le società erano circa 800 (contro le circa 500 attuali) con Piemonte e Valle d’Aosta che possano tornare a rappresentare una realtà importante a livello nazionale, capace di produrre giocatori per le nostre società e soprattutto per lanciarli nel mondo del calcio professionistico.

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