La stanza degli abbracci emoziona Sanfront
La settimana scorsa il presidente della casa di riposo del paese ha coronato il sogno del momento: la sua è stata la prima struttura della valle Po ad ospitare la “camera degli abbracci”, una camera gonfiabile in cui far convergere ricoverato e congiunto, separati da una membrana trasparente dotata di maniche per permettere quegli abbracci che tanto sono mancati in questi mesi. Tutto questo nel pieno rispetto delle norme di protezione ed in totale sicurezza, ma con l’intento di ovviare a una delle conseguenze più intollerabili di questa interminabile epidemia: il divieto di visita dei parenti ai congiunti ospiti delle case di cura.
Un sogno nato l’antivigilia di Natale, quando Ferrato aveva presenziato all’inaugurazione della prima “camera degli abbracci” della provincia, in quel di Carrù.
Commozione ed occhi appannati – come quelli che hanno pervaso la madre raffigurata nell’immagine, tornata dopo tanto tempo a far visita alla figlia, ricoverata da anni nella struttura di via Marconi – sono stati il motivo trainante di questo appuntamento, che per molti mancava addirittura dal marzo 2020.
Una commozione che non ha lasciato indenne neppure il personale e l’amministrazione della struttura, al punto che il presidente Ferrato, dopo aver ringraziato per l’estrema disponibilità dimostrata ll’Associazione Case di riposo, Specchio dei Tempi, Anteas e i Pensionati Cisl di Cuneo, si sbilancia con una promessa: «Una volta terminata quest’indescrivibile esperienza trarremo le nostre conclusioni e se del caso compreremo di tasca nostra una “camera degli abbracci” che rimanga nella nostra struttura in pianta stabile. Costa 3 mila euro, ma in qualche modo faremo».
E se qualcuno vorrà dare economicamente una mano sarà quantomai il benvenuto.