«LA TENDA TORNATA INDIETRO»
«Era inizio luglio. I container sono stati chiusi senza dare alternative di accoglienza, lasciando le persone allo sbando, erano frequenti i temporali.
Ci siamo attivati "fra persone sensibili" senza bandiere, senza associazioni alle spalle, solo aiuto e desiderio di non saperli abbandonati. Io una sera di temporale ho regalato la mia tenda Salewa da alta montagna, utile per 3 persone più zaini. Era un caro ricordo di quando amavo dormire in quota, gliel’ho detto chiedendo di trattarla bene, con rispetto, perché dentro c'era la mia gioventú... Risero tutti a crepapelle... (mai capito perché essendo io ancora giovane). La settima scorsa incontro uno dei migranti, sotto casa. Aveva con sé un pacco avvolto in un sacco della monnezza nero. "Ehi vecchietto buono, ti ho portato la tenda della tua gioventú...". Purtroppo causa Covid non ho potuto abbracciarlo.
Ho perso decine di libri, dischi, cd prestati ad amici per la pelle e mai tornati. Ho regalato un oggetto di valore superiore ad uno sconosciuto e finito l'uso me lo ha riportato».
Alberto Botta