La truffa del finanziamento

La truffa del finanziamento
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C’è anche un concessionario buschese, G. R., implicato nella maxi-truffa messa in piedi da tre campani con un gioco di finanziamenti fittizi a nome di persone totalmente ignare.

Il giudice Elisabetta Meinardi ha accolto le richieste formulate dalla Procura condannando tutti gli imputati al pagamento di una sanzione di mille euro. Per il commerciante buschese e D.I., un altro degli indagati, la pena è stata sospesa. G.V. e M.P., ideatori del sistema, sono stati condannati a un anno e sei mesi.

I finanziamenti, tutti erogati dalla Deutsche Bank, servivano ad acquistare le automobili presso la concessionaria gestita da G.R., a nome di vari dipendenti dell’Asl cuneese. Persone che però non avevano alcuna idea di ciò che veniva sottoscritto a loro nome. Sono stati utilizzati dati personali veritieri abbinati a fotografie di perfetti sconosciuti.

L’ispettore Germano Violino, all’epoca in servizio presso la Polizia Municipale di Busca, ha ricostruito i vari passaggi a partire dalla denuncia di uno dei truffati. Pur riportando nomi e dati corretti, il riferimento era a documenti inesistenti: numeri e foto delle patenti, Iban, indirizzi e recapiti telefonici non corrispondevano a quelli dei titolari.

Dopo il via libera del finanziamento il presunto intestatario pagava una o due rate, poi smetteva di farlo una volta ricevuto il veicolo che nel giro di pochi giorni veniva reintestato ad altri soggetti, gli imputati, che normalmente rivendevano le macchine a società più grandi.

L’avvocato Garnerone, difensore del concessionario buschese, ha sostenuto davanti ai giudici la tesi del raggiro anche a danno del suo assistito, che non sarebbe dunque parte ma vittima del sistema.

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