La vita di tutti i giorni cambiò Un anno fa il via al lockdown il covid ha cambiato le nostre vite. la speranza è il vaccino

La vita di tutti i giorni cambiò Un anno fa il via al lockdown il covid ha cambiato le nostre vite. la speranza è il vaccino
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Mesi che sono sembrati anni. A inizio marzo 2020 il Saluzzese, e l’Italia, iniziavano a fare i conti con il Covid. Gli studenti non rientravano in classe dopo le vacanze di Carnevale - che a Saluzzo dovevano terminare il 2 marzo- e si cominciava a sperimentare il lockdown.

Di colpo, come mai era successo dai tempi del coprifuoco durante la guerra, vie e piazze si sono svuotate e sono stati cancellati tutti gli eventi e i mercati.

Un mese di isolamento, fino al 3 aprile. Si pensava bastasse. Basta osservare i titoli dei giornali di allora per capire come la percezione del virus fosse ancora lontana dalla realtà. Si pensava che, dopo quel sacrificio, tutto potesse tornare alla normalità. Il sindaco di Saluzzo (ma il pensiero era comune all’intera cittadinanza) premeva affinché l’ospedale non venisse destinato ai malati Covid, che fosse una scelta non necessaria. I fatti hanno invece dimostrato che, non solo sarebbe stata la scelta giusta, ma avrebbe presentato il nosocomio sotto una nuova veste, rafforzandone l’immagine (e salvando centinaia di vite umane).

Il virus sembrava lontano, invece era, ed è ancora, un elemento della vita di tutti i giorni, destinato a segnare il 2020 e l’anno in corso.

Mentre ancora siamo costretti a circolare con le mascherine, a rispettare le regole dell’emergenza sanitaria, in attesa di un vaccino che dovrebbe portare la speranza di tornare alla vita di prima, ci sono segnali di quanto la nostra vita quotidiana sia cambiata.

L’immagine di un tabellone per le affissioni in via Balbis, a Moretta, fotografato alcuni giorni fa (foto in alto) è emblematica per comprendere il difficile 2020.

Non ci sono nuovi manifesti a coprire quelli ormai sbiaditi, perché lo scorso anno sono state di fatto annullate tutte le manifestazioni in programma, ad eccezione di un breve periodo estivo; negozi e supermercati che solitamente affidavano alla pubblicità stradale le promozioni e le novità, hanno rinunciato a questo messaggio.

Restano così i manifesti in cui si legge dell’inaugurazione di un negozio di informatica nel marzo 2020, o quelli della fiera di primavera di Carmagnola, in programma il 7 marzo (annullata).

I primi casi di Covid nel Saluzzese si registrarono a Busca, città dove si verificò anche la prima vittima del virus. Quei giorni di marzo furono “spettrali”, con le strade vuote, le code ai pochi negozi e supermercati aperti, la ricerca spasmodica di mascherine e gel sanitari che scarseggiavano. Ma con la convinzione che, nel giro di poche settimane, tutto sarebbe finito.

Pochi giorni dopo su balconi e finestre compariranno i primi arcobaleni con la scritta “Andrà tutto bene”, ma questa è un’altra storia. Ora sappiamo che non è andata così.

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