Lagnasco, busca, scarnafigi, Savigliano, revello, verzuolo, storie di accoglienza La rabbia dei sindaci: «Siamo abbandonati Nessuno ci spiega quel che dobbiamo fare»

Lagnasco, busca, scarnafigi, Savigliano, revello, verzuolo, storie di accoglienza La rabbia dei sindaci: «Siamo abbandonati Nessuno ci spiega quel che dobbiamo fare»
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bLa scorsa settimana otto sindaci dei Comuni della frutta (Saluzzo, Cuneo, Costigliole, Busca, Lagnasco, Savigliano, Tarantasca e Verzuolo) oltre a Regione, Provincia, Associazioni datoriali di categoria Lavoro Agricolo, Caritas, Associazione Papa Giovanni XXIII e Forze dell’Ordine avevano siglato un accordo per la gestione dell'emergenza Covid-19 legata agli stagionali della frutta.

Ventiquattro ore dopo, in tutti i paesi, anche i non firmatari, sono stati smistati i migranti africani.

Con numeri diversi, ogni amministrazione ha però dovuto fare i conti con una situazione emergenziale, di difficile gestione.

La maggior parte dei sindaci spiega che dalla Prefettura è stato chiesto ai Comuni che venisse individuata un’area per gli stagionali, ma non le strutture.

Circa venticinque africani sono rimasti a Saluzzo, ospiti nella ex casa del custode del cimitero, già in passato luogo di accoglienza degli stagionali, messo a disposizione dal Comune.

La maggior parte è stata “dirottata” a Lagnasco. Ben 38 braccianti hanno dichiarato di avere un contratto, o di essere in accordi con frutticoltori del paese.

Spiega il sindaco Roberto Dalmazzo: «Sono arrivati più braccianti di quanti ce ne saremmo aspettati. Si sono sistemati nell’area dove lo scorso anno c’era il Pas. C’è un bagno vicino, e una tettoia dove possono ripararsi. Ma non possiamo aprire i container vicini, del nostro vecchio Pas, a causa dell’emergenza sanitaria. Attendiamo istruzioni dalla Prefettura, non abbiamo i protocolli sanitari, né tocca a noi Comuni occuparci dell’accoglienza. Tutti gli stagionali arrivati a Lagnasco non sono comunque in possesso di un contratto con le aziende del territorio. Lavorare qua è al momento solo un’aspettativa, non una realtà concreta».

Altra situazione difficile è stata quella di Busca, dove sono arrivati 20 i migranti in cerca di sistemazione: «Aspettavamo stagionali in possesso di contratto – commenta il sindaco Marco Gallo -, invece nessuno di loro ce l’ha. Gli accordi erano altri. Speravamo in una partecipazione più ampia da parte dei Comuni, ma non è stato così. La prima notte abbiamo ospitato gli africani nei garage del Comune, e quindi abbiamo allestito un campo nell’area verde lungo il Maira con le tende. Ora bisogna fare chiarezza sulle responsabilità, che non devono essere in capo ai sindaci».

Gli undici stagionali trasferiti a Savigliano sono stati ospitati nel dormitorio della Caritas. Spiega il sindaco Giulio Ambroggio: «Con il supporto della Croce Rossa abbiamo allestito ora un campo temporaneo con tre tende nell’area di borgo Marene, poi saranno disponibili i container che il Comune sta predisponendo».

A Verzuolo sono stati destinati quattro braccianti, arrivati con il bus. «Ma dopo alcune ore – ha detto il sindaco Giancarlo Panero – ne sono arrivati altri. Ora ce ne sono una quindicina. Nessuno di loro è in possesso di un contratto».

A Revello sono arrivati una decina di stagionali. Il sindaco Daniele Mattio ha aperto loro le porte dei locali della protezione civile, in località Madonna delle Grazie. «Già nella serata di giovedì – racconta il primo cittadino – un paio di loro hanno manifestato la volontà di voler tornare al sud. Altri hanno preso il pullman per Saluzzo, affermando di dover andare a recuperare le biciclette. Ma non hanno più fatto ritorno».

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