Le risorse per ricominciare FASE 3 Approvato dalla Regione il RipartiPiemonte da 800 milioni di euro

Le risorse per ricominciare FASE 3 Approvato dalla Regione il RipartiPiemonte da 800 milioni di euro
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La Regione si schiera con tutti i piemontesi per la loro ripartenza, assegnando risorse - molte a fondo perduto - a vari capitoli della vita economica, culturale e sociale a favore di aziende, famiglie e lavoratori in Piemonte.

Il RipartiPiemonte, questo il nome del provvedimento, è un piano da 800 milioni di euro, approvato in Consiglio regionale e commentato così dal governatore Alberto Cirio: «Un lavoro che ci ha permesso di stanziare risorse per 430 milioni della Regione e per il resto dell’Europa, mentre lo Stato è finora intervenuto solo con i 18 milioni per il riconoscimento economico al personale sanitario che ha fronteggiato l’emergenza, che noi abbiamo portato a 55».

Più nel dettaglio, per le attività produttive è previsto un supporto per l’accesso al credito delle imprese per incrementare la percentuale di garanzia fornita dal Fondo Centrale di Garanzia del Mise sui finanziamenti concessi dagli intermediari finanziari per investimenti (64 milioni di euro); 48 milioni per l’accesso al credito e agli investimenti delle imprese per lo sviluppo dei processi produttivi; 8 milioni di contributi a fondo perduto per la creazione delle cooperative; 3,2 milioni per garantire all’80% le imprese che non hanno possibilità di accesso al credito.

Provvedimenti analoghi per l’artigianato (25 milioni) e il commercio: 17,3 milioni di Fondo Unico, 11 milioni per chi è rimasto chiuso nel lockdown, 5 milioni per i Distretti urbani Commercio e deroghe alla tassa sugli spazi e l’occupazione di aree pubbliche per mettere i dehors.

Per l’edilizia sono previsti 26 milioni per la copertura totale o parziale dei costi di costruzione dovuta ai Comuni da cittadini e imprese per interventi edilizi, e 6,88 milioni per l’efficientamento energetico degli edifici privati.

In agricoltura ci sono iniziative, in particolare, per il sostegno ai giovani agricoltori, all’agroambiente, alle aree rurali di montagna.

Cultura e turismo, fortemente penalizzate dal Covid, saranno sostenute con 8 milioni per supportare le organizzazioni e gli enti culturali che hanno già sostenuto costi per la realizzazione di iniziative per il 2020 (e 3 milioni per un bonus speciale per il riavvio delle attività che non godono di contributi ordinari), e 40 milioni per le attività ricettive al fine di adeguare le necessità delle strutture alle nuove norme di sicurezza.

Altri provvedimenti riguardano la sicurezza dei rifugi in montagna (500 mila euro), rifiuti ed emissioni (circa 5 milioni ciascuno), innovazione della Pubblica amministrazione (3,2 milioni), start up (20,3 milioni), sostegno al reddito (8 milioni), enti sportivi chiusi per lockdown (4,3 milioni e 2,2 per l’adeguamento alle misure di contenimento).

Conclude il presidente Cirio: «Il nostro lavoro non è finito, continuerà nelle prossime settimane per reperire nuove risorse ed ampliare le misure e la platea di coloro che potranno beneficiarne. Non lasceremo indietro nessuno».

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