Le “tote” di una volta davanti alla tv

Le “tote” di una volta davanti alla tv
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Egregio direttore, in questi giorni di isolamento responsabile e/o forzoso, il ritmo si allenta e porta alla memoria episodi che pensavamo aver perso nell’oblio.

Voglio condividere un episodio della mia infanzia che allora ritenevo strano, divertente, surreale. Ora, mi appare come l’apertura di un varco spazio-temporale non da poco.

Quando frequentavo le elementari, mia zia Pina, a volte, mi portava con lei da due sorelle sue amiche sarte, modeste ma già in possesso di un apparecchio televisivo.

Dunque: prima di mettere in funzione la tivù le due “tote” compivano questo rito: andavano in bagno ad imbellettarsi (allora il massimo era la cipria ed un poco di rossetto), a pettinarsi accuratamente, si insufflavano di lacca e come profumo l’acqua di colonia, si cambiavano d’abito (avevano molto buon gusto e grande talento nel loro mestiere: andavano esclusivamente da Zocca, da Valinotti e al Paradiso delle Sarte per rifornirsi).

Nel frattempo mia zia mi redarguiva con occhiate severissime nel timore che loro si accorgessero della mia reazione. Poi accadeva l’avvenimento: come in un teatro, si assisteva allo “spettacolo”, rigorosamente in prima fila.

Erano convinte, che, come noi guardavamo coloro che “erano dentro la tivù” a fare intrattenimento, così “questi” guardassero noi. Io ero così divertita perché sapevo che così non poteva essere!

Ora mi sorge il sospetto che avessero già visto nel futuro…

Con le nuove tecnologie, è molto facile, anche con un semplice apparecchio televisivo (dotato di telecamere e microfoni inseriti ovviamente a nostra insaputa) controllare e sapere tutto di noi, delle nostre case e delle nostre vite, intime e non, per manipolare scientemente i nostri usi e consumi.

Non parliamo poi di telefonini e pc, app (pro o contro il coronavirus o altre problematiche del genere) e altre diavolerie irrinunciabili.

Le intuizioni delle due vecchiette, sicuramente profetiche, lasciano domande irrisolte e una conclusione: mai ridere e giudicare il punto di vista degli altri, passati e presenti (dei nostri vecchi in particolare che avevano presagito a tinte fosche ciò che sta avvenendo ogni giorno) perché ha sempre qualcosa da insegnarci.

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