Le uova al cioccolato sono “made in Torino”

Le uova al cioccolato sono “made in Torino”
Pubblicato:
Aggiornato:

A Pasqua la domanda è solo una: fondente o al latte? Sì, perché il protagonista assoluto della festa - ovvio per i bambini, a volte inconfessabile per i grandi - è lui: l’uovo di Pasqua. Ma da cosa deriva la tradizione e dove nasce l’utilizzo del cioccolato?

L’uovo è materia viva, anzi rappresenta una nuova vita ai suoi inizi, proprio come la Resurrezione cristiana. Da qui prese il via dunque l’usanza di regalare le uova durante la Pasqua, diffusa fin dal Medioevo in tutta l’Europa cristiana (ma le uova non sono mai mancate anche nei banchetti della Pasqua ebraica). All’inizio le uova venivano bollite e avvolte con delle foglie e decorate con dei fiori.

Tra i sovrani e nelle corti aristocratiche si affermò poi la moda delle uova rivestite d’oro e pietre preziose, come le famose uova Fabergé donate nel 1883 dallo zar Alessandro III alla zarina Maria.

Circa le uova al cioccolato, sembra che i “prototipi” fossero stati allestiti già alla corte di Luigi XIV. Ma l’uovo di Pasqua moderno fu un’idea di alcuni maestri cioccolatai torinesi all’inizio del ‘900. E non è un caso. Dopo la scoperta dell’America e di quell’amarissima bevanda maya, fu una spagnola, la duchessa di Caterina, moglie del duca Emanuele Filiberto di Savoia, a portare il cacao a Torino. E sotto la Mole, un secolo dopo, nascerà la prima cioccolateria d’Italia, da cui discenderanno i Talmone, Baratti&Milano, Peyrano, Gobino etc.

Già nel 1725 la vedova Giambone, titolare di una bottega nell’attuale via Roma, ebbe l’idea di riempire i gusci vuoti delle uova di gallina con della cioccolata. Ma fu negli anni ’20 del secolo che la Casa Sartorio di Torino brevettò un sistema per modellare con il cioccolato le forme vuote.

L’introduzione della sorpresa avviene nel 1925, dapprima animaletti in zucchero o confetti, poi regali sempre più costosi e preziosi. Nel 1927 le uova di Pasqua di cioccolato a Torino sono già di gran moda, e da allora il loro successo non si è più fermato, fino al boom del Secondo Dopoguerra.

Una passione capace di contagiare, per la gioia di tutti i bambini, anche le altre giornate al di fuori della Pasqua. Ed è comprensibile, alla luce della storia, che il famoso ovetto Kinder sia nato proprio in Piemonte, più precisamente ad Alba, nel 1974. Un giorno Michele Ferrero, disse ai suoi collaboratori: «Sapete perché ai bambini piacciono tanto le uova di Pasqua? Perché hanno le sorprese dentro… Allora, sapete che cosa dobbiamo fare? Diamo loro la Pasqua tutti i giorni». Così la storia è diventata cronaca, e la tradizione una golosa pratica pressoché quotidiana.

Archivio notizie
Novembre 2024
L M M G V S D
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
252627282930