Lo studio dell’aria per rilevare il virus

Lo studio dell’aria per rilevare il virus
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Arpa Piemonte ha messo a punto un sistema per rilevare la concentrazione di Covid-19 nell’aria: dopo mesi di campionatura e collaborazioni, il metodo è adesso riproducibile e validato, per le analisi indoor che outdoor.

A seguito dello studio, emerge che in ambiente esterno il virus non è finora risultato rilevabile nell’aria; negli ospedali le concentrazioni rilevabili sono risultate generalmente molto contenute, grazie ai frequenti ricambi d’aria ogni ora; in ambito domestico, invece, nei nuclei famigliari con persone contagiate, le concentrazioni di virus si sono rilevate più consistenti, soprattutto in presenza di persone con tosse secca.

Commenta il direttore generale Arpa Piemonte Angelo Robotto: «A fronte della carenza di standardizzazione, quello della validazione di un metodo nuovo di campionamento e di analisi delle matrici ambientali coinvolte nella diffusione del virus è un lavoro complesso ma indispensabile per fornire dati affidabili e sicuri agli organi competenti nella gestione del rischio sanitario della popolazione. È un lavoro che può essere portato a compimento con successo solo attraverso un approccio multidisciplinare che va dalla chimica alla biologia, alla fisica, con l’impiego di tecnologie diversificate a seconda della matrice ambientale e della finalità della ricerca».

Per questo studio, Arpa Piemonte ha collaborato con il Laboratorio di Virologia Molecolare e Ricerca Antivirale del Polo Universitario San Luigi Gonzaga di Orbassano (TO) e il Centro regionale di Biologia molecolare di Arpa Piemonte in La Loggia (TO).

Per il campionamento, i dipartimenti hanno utilizzato sofisticati sistemi: un impattatore centrifugo in grado di accelerare il flusso d’aria aspirato alla velocità del suono, minimizzare le perdite per evaporazione, mantenere l’infettività e l’integrità delle particelle virali trasferendole direttamente in una soluzione di trasporto adeguata; un campionatore a basso volume per la filtrazione dell’aria su filtri in PTFE, materiale che garantisce la massima capacità di cattura delle particelle virali di dimensioni comprese tra 10 e 900 nanometri; un campionatore ad alto volume per la filtrazione dell’aria su filtri in fibra di vetro o quarzo, in grado di aspirare l’intero volume di una stanza in meno di un’ora.

Lo studio dell’aria sarà utile per la gestione dei luoghi affollati secondo la quantificazione della carica virale presente, oltre ad essere punto di partenza per lo studio di tecniche di desorbimento e dei metodi di sicurezza anti-virus.

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