Luca Chiarva al Cirque du Soleil

Luca Chiarva al Cirque du Soleil
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Era il 2002 e a Saluzzo esisteva un fantastico centro aggregativo denominato "La fabbrica del tempo". Sotto l'egida di Giuseppe Porcu (ora presidente dell'associazione Fuma che 'nduma di Savigliano) nascevano i primi, embrionali laboratori di circo. Una vera e propria fucina di talenti: Guido Vallerotto, Daniele Demarchi, Flo TheJackal, Samuel Atzori, muovevano i primi passi, prima di intraprendere in varie altre carriere sempre votate allo spettacolo. Tra loro, un po' più solitario e riflessivo degli altri, cominciava a emergere un giovane di buona famiglia, che avrebbe tranquillamente potuto far diventare le arti circensi un piacevole hobby, al più un secondo lavoro, ma che già a 15-16 anni aveva le idee chiare.

Luca Chiarva di Verzuolo voleva dedicare la sua esistenza a quel magico mondo. Ogni mese, con metodo e applicazione, aggiungeva una pallina alla rotazione; poi altri imprevedibili oggetti, clave infuocate… fino a scoprire l'equilibrismo. Un percorso che lo ha portato ad esibirsi in tutto il mondo, in televisione e nelle opere liriche, dai teatri ai paradisi tropicali, nei festival di arte di strada, eventi privati, club alla moda, pubblicità.

E poche settimane fa, a 32 anni, ha coronato il suo sogno: far parte del più grande circo di tutti i tempi, Le Cirque du soleil.

L'artista verzuolese era entrato in contattato con il management della compagnia già nel 2017. Gli era stato proposto di lavorare per la produzione “Cirque du Soleil at Sea” a bordo della nave da crociera Msc Meraviglia, ma per via di altri impegni i progetti si arenarono.

Era solo un "arrivederci".

«Sì, abbiamo ripreso i contatti di recente. Da qualche settimana sono in tournée con il Cirque e mi esibisco all’interno di due spettacoli distinti: “Sonor” e “Viaggio”. Il mio ruolo principale è quello del “Paint Brush” (il pennello) all’interno dello spettacolo-viaggio in cui vado in scena in un duo di giocoleria e clown insieme a un altro ragazzo brasiliano. In questo numero io e Bruno Ugalde ci trasformiamo dando vita a due personaggi stravaganti, rumorosi e maldestri che nonostante il loro carattere discordante si ritrovano sempre a giocare insieme».

In che città ti sei già esibito?

«Stiamo navigando nel mare dei Caraibi dove rimarremo fino a metà aprile per poi attraversare l’oceano e terminare in Nord Europa. Chissà che in futuro non mi capiti di lavorare anche nel mare Mediterraneo, mi piacerebbe. La mia attività si è svolta in questi anni prevalentemente all’estero ma non sono mancate le occasioni di esibirmi anche più vicino a casa: non nego che la cosa mi regali gioia e una scarica di adrenalina diversa rispetto agli altri spettacoli».

Momento più difficile e momento più emozionante di questa nuova fase della tua vita professionale?

«Non è sempre facile migrare per lunghi periodi lasciandosi dietro la propria famiglia e gli affetti. Ci sono però tanti aspetti emozionanti legati a ogni partenza. Trovo molto preziosa la possibilità di conoscere nuove persone, relazionarmi con spazi e culture diverse. All’interno di questa produzione ho la fortuna di aver conosciuto tanti nuovi amici nonché artisti di grande livello».

Cosa vuol dire essere parte di questo spettacolo?

«Ho sempre sognato di lavorare per questa compagnia. Farne oggi parte è sicuramente un onore che rappresenta così anche il raggiungimento di un piccolo grande traguardo personale e professionale».

Info: www.lucachiarva.com

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