Mahle, i sindacati chiedono un rinvio

Mahle, i sindacati chiedono un rinvio
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Settimana interlocutoria per la vertenza Mahle. Dopo le positive notizie e gli annunci di fine dicembre, quando era stato annunciato lo slittamento della chiusura degli stabilimenti al 7 febbraio, e il possibile interessamento per l’acquisizione dei siti produttivi di Saluzzo e La Loggia da parte di un soggetto esterno, non ci sono stati ulteriori passi in avanti nel dialogo tra le parti.

I sindacati hanno richiesto al ministero della Sviluppo economico di fissare un nuovo incontro per poter procedere con la trattativa e lavorare alla sospensione della procedura di licenziamento (di altri sei mesi) dei 453 lavoratori dei due stabilimenti (209 a Saluzzo, 244 a La Loggia). Al momento, però, non c’è alcuna data fissata per l’incontro. I sei mesi sarebbero necessari per comprendere la possibilità di acquisizione da parte di acquirenti, come ventilato dallo stesso presidente regionale Alberto Cirio, nel corso di un incontro sulla crisi Mahle a Saluzzo, poco prima di Natale.

A venti giorni dal termine ultimo per la chiusura della vertenza, appaiono dunque sempre più stretti i tempi per la salvaguardia dei due siti della multinazionale tedesca specializzati nella produzione di pistoni per motori diesel.

Intanto, il Consiglio Regionale ha dichiarato lo stato di emergenza occupazionale in Piemonte. Tra le crisi aperte nel settore industriale è stata inserita anche quella della Mahle.

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