Manifattura, dati post lockdown

Manifattura, dati post lockdown
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Il monitoraggio trimestrale (aprile-giugno) di Unioncamere sulla congiuntura economica industriale mostra un Piemonte piegato da un calo produttivo che triplica il suo impatto (-15,3%), causa Covid, su tutti i settori, facendo equiparare questa crisi economica a quanto avvenuto nel 2008.

Il dato peggiore, a causa della specializzazione tessile, ha investito il Biellese, che ha registrato una flessione della produzione del 30,2%, seguito da Vercelli (-21,1%). Tra le province del nord del Piemonte anche il Verbano Cusio Ossola ha subito una flessione severa dei livelli produttivi (-20,9%), leggermente meno negativo il dato mostrato dalle imprese manifatturiere di Novara (-16,0%). Per Torino e Asti la contrazione produttiva si è attestata al -14,2% mentre, grazie alla specializzazione alimentare, è lievemente più attenuata l’intensità del calo riscontrato a Cuneo (-13,3%) e Alessandria (-11,2%).

Gli ordinativi sono crollati del 16,4% sul mercato interno e del 15,1% sul mercato estero. La flessione del fatturato totale si è attestata al 15,3%, la componente estera è diminuita del 13,2%. Il grado di utilizzo degli impianti è sceso di 18 punti rispetto all’analogo periodo del 2019. A livello settoriale, fatta eccezione per il comparto alimentare, che ha mostrato una flessione più contenuta (-2,8%), tutti i principali comparti della manifattura regionale hanno evidenziato forti diminuzioni produttive rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Le più accentuate sono state quella delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-32,9%) e quella della meccanica, crollata dell’19,9%. Decisamente negativo anche il risultato dell’industria dei metalli (-18,8%) e delle industrie elettriche ed elettroniche (-18,5%). Non sono andati molto meglio il comparto del legno e del mobile (-16,3%), quello dei mezzi di trasporto, che ha registrato una contrazione della produzione dell’11,8% e quello della chimica/plastica (-11,4%). Per il comparto dell’auto e dei mezzi di trasporto, settore cardine della manifatturiera regionale, va evidenziato come il calo complessivo sia dovuto a un crollo della produzione, pari al 74,6%, accompagnato da una contrazione a doppia cifra della componentistica autoveicolare (-24,2%).

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