Matteo Viglietta, da imprenditore a maestro di arte contemporanea LUTTO Era il re dei ferramenta, poi ha vinto l’amore per i quadri
Il suo nome è legato indissolubilmente all’azienda leader della ferramenta, la Viglietta Group, con sede a Fossano, Alessandria e Oristano. Ma sono state la politica e l’arte, in particolare quella contemporanea, le due grandi passioni che hanno segnato la sua vita.
Matteo Viglietta si è spento all’alba di lunedì, dopo il peggioramento delle sue condizioni e il ricovero del pomeriggio precedente all’ospedale Santa Croce di Cuneo. Da tempo soffriva di una malattia degenerativa. Aveva 79 anni.
L’IMPRENDITORE
Ha trasmesso ai figli Cristina, Roberto, Paolo e Giovanni la dedizione al lavoro: imprenditore nel settore della ferramenta, ha insegnato con la sua vita cosa vuol dire creare, far crescere e alimentare un’azienda. La Spa che porta il suo nome è un colosso del settore e dà lavoro a circa 150 persone.
Nel tempo libero Viglietta amava frequentare la montagna e, di tanto in tanto, praticava la caccia.
IL COLLEZIONISTA
Quello per l’arte era un amore viscerale, nato quasi per caso ma diventato una sorta di compendio della sua intensa esistenza: è considerato, insieme alla compagna Bruna Girodengo, uno dei collezionisti più importanti a livello internazionale. La sua casa di Busca, un vero e proprio bunker di arte e bellezze, è divenuta anche la sede della sua collezione, "La Gaia", punto di riferimento per gli intenditori di arte contemporanea. Viglietta è stato fra gli appassionati uno dei primi a credere nel talento del revellese Ugo Giletta, artista poliedrico diventato grande amico di Matteo.
LA POLITICA
Chi lo ha conosciuto lo racconta come un uomo dal carisma magnetico, visionario, precursore in diversi settori, sempre guidato dal senso del bello. La politica a un certo punto lo ha preso. Dopo un passato nelle fila del Psdi (partito socialdemocratico), ai tempi di Piero Franco e Nello Streri, Matteo Viglietta era approdato a Forza Italia nei primi anni ’90, divenendone segretario provinciale.
Nel 1995 venne eletto in Regione, dove assunse la carica di assessore al Commercio, Caccia e Pesca nella giunta del presidente Enzo Ghigo, incarico dal quale si dimise due anni dopo. Quell’episodio segnò la ha poi allontanato dalla politica.
RITORNO A PIETRAPORZIO Oltre ai 4 figli e alla compagna, lascia 12 nipoti e un pronipote. Mercoledì pomeriggio, senza cerimonie su sua espressa volontà, la salma viene trasportata a Bra per la cremazione.
Le ceneri saranno ospitate nel cimitero di Pietraporzio (paese dove conobbe l’amata Bruna e a cui è stato sempre molto legato).