Messa di Maria Ausiliatrice per pochi
I parrocchiani di Maria Ausiliatrice hanno “ritrovato” la messa proprio nel giorno in cui si festeggia la Madonna a cui la chiesa è dedicata.
Domenica 24 maggio ci sarebbero dovuti essere anche i grandi festeggiamenti organizzati in occasione dei 30 anni dalla costruzione della chiesa. Invece tutto è avvenuto in forma molto ridotta a causa dell’attuale situazione che vieta gli assembramenti. Non c’è stata la festa di popolo con la tradizionale processione in cui si portava la statua della Madonna per le vie del quartiere.
In chiesa i posti a sedere sono stati ridotti a 150, circa un terzo di quelli precedenti. Tra un fedele e l’altro si dovevano lasciare libere due sedie, contrassegnate da un adesivo di divieto e i posti tra una fila e l’altra erano più distanziati.
Prima di entrare in chiesa i fedeli erano invitati dai volontari a sanificare le mani con il gel messo a disposizione all’ingresso, a indossare la mascherina e poi veniva indicato loro dove prendere posto.
La partecipazione è stata comunque bassa, mancavano soprattutto gli anziani che hanno preferito rimanere a casa, magari convinti dai figli.
Assenti anche i bambini con le famiglie.
La messa è stata celebrata dal vescovo Cristiano Bodo con il parroco don Silvio Eandi e don Domenico Ardusso che il 24 maggio festeggiava i suoi 30 anni di ordinazione.
Come previsto dalle disposizioni anti contagio, oltre al distanziamento tra i fedeli, non si è scambiato il segno della pace e la Comunione è stata distribuita direttamente ai fedeli, fermi in piedi al loro posto, dai sacerdoti con una apposita pinza. Alla fine della messa il vescovo ha benedetto la statua di Maria Ausiliatrice riposta qualche giorno prima sul suo piedistallo, dopo un accurato restauro. Si è poi pregato affinché la Madonna liberi il mondo dal coronavirus e per i 30 anni della chiesa.