Miasmi Burgo: va fatta chiarezza
Il problema dei cattivi odori provenienti dalla cartiera Burgo resta il tema dominante nell’agenda politica verzuolese, anche se, a ben guardare, le frizioni personali rischiano di distogliere l’attenzione dal vero obiettivo, ovvero il superamento (o per lo meno la mitigazione) del fenomeno, che riguarda il centro abitato, con strascichi, a seconda dei venti, verso la collina o Villanovetta.
La disputa è tra l’ex consigliere comunale Alberto Anello e il primo cittadino Giancarlo Panero: il primo ha adombrato sui social il rischio legionella, il secondo ha colto la palla al balzo per smarcarsi dal problema: “Se Anello ha ragione - ha pensato il sindaco - ho gli argomenti per chiedere la chiusura dello stabilimento. Se ha torto il “procurato allarme” potrebbe costargli caro in termini legali”. Proviamo a tradurre così, in modo più diretto, il passaggio scritto da Panero martedì in una nota stampa, che recita: «Se il rischio legionella non sussiste, saranno valutate le conseguenze del caso».
LE CARTE DI ANELLO
Anello però ha le sue carte da giocare: le ha inviate alle redazioni e le ha postate sui social. Effettivamente in uno dei documenti che presentano il progetto di riconversione Burgo si fa cenno a possibili, eventuali casi di legionella. Ma qualcuno fa notare che il fenomeno, ancorché ipotetico, sarebbe riferibile al personale impiegato e non alla popolazione del concentrico. Il problema, se così fosse, resta ma è circoscritto ad un ambito lavorativo che, con le dovute accortezze e protezioni, ne risulterebbe immune.
LA STRATEGIA DEL SINDACO
L’amministrazione comunale quindi ora sta cercando di smontare il teorema e slegare l’allarme sanitario (legionella) dal disagio dei miasmi, che si sono tornati a sentire in più occasioni nell’ultimo mese.
Il sindaco intende sgomberare il campo dagli equivoci che si diffondono sul web, alimentando il malcontento: «Fermo restando il fatto che è la Burgo, non il Comune, a dover risolvere il problema dei cattivi odori, Asl e Arpa dovranno confermare se i recenti episodi siano fastidiosi, ma comunque non nocivi». Quindi Panero torna su un suo vecchio “pallino”: «Servono strumenti nuovi che consentano ai verzuolesi di partecipare ai controlli del fenomeno ed è necessario che Burgo organizzi un incontro pubblico con i cittadini».
TAVOLO TECNICO L’8 GIUGNO
L’amministrazione comunale ha richiesto un nuovo tavolo tecnico sul problema, fissando una data a stretto giro di posta, l’8 giugno. Si parlerà anzitutto di salute pubblica: «Occorre verificare con gli enti competenti se esiste un rischio reale di contagio» dice Panero. In seconda battuta si affronteranno il problema miasmi e la comunicazione.