Ne abbiamo parlato con il direttore Giampiero Monetti: «Nel settore ci sono molte occasioni di lavoro» Energia, formazione e opportunità grazie ai corsi di formazione «ITS»

Ne abbiamo parlato con il direttore Giampiero Monetti: «Nel settore ci sono molte occasioni di lavoro» Energia, formazione e opportunità grazie ai corsi di formazione «ITS»
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Negli ultimi anni, l’energia è uno degli elementi più attenzionati in Italia e all’estero. La scarsità delle fonti, il cambiamento climatico, gli equilibri geopolitici hanno reso la sfida energetica sempre più complessa. L’Italia è oggi uno dei Paesi a maggior efficienza energetica (-19% di intensità energetica) rispetto alla media Ue. Inoltre, il settore energetico rappresenta un importante segmento del sistema produttivo nazionale e ha sviluppato importanti aree di competitività a livello internazionale in diversi settori dell’efficienza energetica, sia tradizionali sia nelle aree delle economie solari e termiche. La necessità di figure professionali specializzate diventa quindi fondamentale per un approccio scientifico (e pratico) al tema. In Piemonte se ne occupa l’Its Energia Piemonte (www.its-energiapiemonte.it), che attraverso la sua Fondazione organizza corsi di formazione della durata di due anni, con un approccio fortemente pragmatico e di interrelazione con il mondo produttivo. A spiegarlo è il direttore Giampiero Monetti.

Chi è il “corsista tipo” e quale formazione pregressa deve avere?

«È un giovane con la voglia di intraprendere un percorso di alta specializzazione nel mondo delle aziende. Lavoriamo a stretto contatto con imprese e studi di progettazione nel settore dell’innovazione e dell’efficienza energetica. Nel biennio di formazione svolgiamo laboratori aperti con un risvolto applicativo dei progetti, simulazioni e attività in azienda, dove si finalizzano i project work. Con gli stage abbiamo avviato oltre il 90 per cento dei ragazzi che continuano con un percorso di inserimento lavorativo».

Come ha influito la lunga emergenza sanitaria sulle vostre attività?

«In un momento di incertezza diffusa, l’area tecnologica ha proseguito con passi avanti. Nel settore dell’energia ci sono opportunità molto valide, come il bonus del 110%; ci sono molte occasioni di lavoro nell’ambito di sistemi di produzione e gestione energetica. I nostri diplomati hanno già buone occasioni di lavoro tra le mani. Inoltre, la Regione Piemonte mette a disposizione l’opportunità dell’alto apprendistato, applicabile fin dal primo anno di corso. I ragazzi possono iscriversi all’Its che li accompagna nel percorso in azienda: il corsista viene assunto con retribuzione per 40 ore settimanali, i due terzi di queste sono dedicate alla formazione e il rimanente è dedicato alle attività produttive e progettuali a seconda delle necessità in azienda. È un’occasione poco conosciuta ma importante».

Quali contenuti caratterizzano i vostri corsi Its di Energy Manager, Energy Plant Manager, Building Manager?

«Questi profili di guardano e si integrano. Sul “Building” emerge il carattere progettuale e strutturale dei nuovi sistemi energetici, mentre gli latri due profili riguardano la parte gestionale del risparmio energetico, l’analisi interna dei consume, la progettazione di nuovi impianti fino ad arrivare agli stmoli più recenti che arrivano dal ministero verso il settore dell’idrogeno, una fonte rinnovabile che ha un grande scenario di riferimento per le applicazioni. Stiamo progettando nuovi profili professionali da formare, legati al Sistema Casa, e uno sviluppo del nostro Its in alter zone del Piemonte, oltre all’area metropolitana di Torino».

Quali sono i principali sbocchi occupazionali, al termine dei vostri percorsi?

«Un settore importante è quello dell’edilizia, con nuove costruzioni, recuperi, valorizzazioni. Il recupero dell’edilizia montana si fa sempre più importante».

Oltre la metà dei docenti proviene dal mondo del lavoro. La formazione è sempre più applicativa, oltre la teoria?

«Quasi l’80% dei nostri professionisti arriva dal settore di competenza. Utilizziamo inoltre tutti i programmi strumentali più conosciuti, per la progettazione e le diagnosi energetiche. Sono tutti valori aggiunti».

Finito il biennio di studio, che esperienze avete riportate dai vostri ragazzi?

«Spesso li abbiamo accompagnati oltre il diploma attraverso la creazione delle loro start up, affiancandoli anche nel dialogo con gli istituti bancari o gli investitori privati. C’è accompagnamento per creazione di start up, percorsi dialogo con istituti bancari o investitori privati. Uno dei nostri obiettivi è incentivare le passioni dei ragazzi: da queste sono emerse iniziative imprenditoriali interessanti».

Uno stato cui guardare in fatto di virtuosismi energetici?

«Gli stati del Nord Europa sono quelli che metodologicamente ci insegnano l’approccio per formulare le migliori proposte progettuali, ma abbiamo esperienze significative anche in Spagna e in Francia. Sul modello Its c’è la Germania, che ha tracciato un percorso interessante a livello nazionale. Noi facciamo parte di una filiera nazionale con Its Italy, un’associazione che accompagna il sistema delle 104 fondazioni nazionali in un percorso di crescita, in cui noi lavoriamo su progetti ministeriali di area energetica, sviluppando i progetti 4.0 con risultati molto interessanti. Siamo in connessione con le aree ambientali e del turismo, per creare progetti integrati per il nostro Piemonte e per l’Italia».

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