Non c’è moda che batta il buon pane casereccio Xxxxxx

Non c’è moda che batta il buon pane casereccio Xxxxxx
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Antico quanto l’uomo, il pane continua a resistere sulle nostre tavole, oltre le mode e le diete. E dire che si tratta di una creazione del tutto casuale, come d’altronde è successo con le più grandi scoperte dell’umanità. La storia narra che un recipiente con farina mista ad acqua venne lasciata a lungo vicino al fuoco. Ci si accorse che l’impasto rassodava diventando così più buono da mangiare.

I primi veri panificatori furono però gli egizi, che iniziarono a produrre il pane utilizzando il metodo della lievitazione naturale: aggiungevano all’amalgama di farina e acqua un pezzetto di impasto lavorato il giorno precedente, ovvero quello che noi oggi chiamiamo lievito madre. Dagli egizi appresero come panificare anche gli ebrei, i greci e in seguito i romani, perfezionando nei secoli la produzione di questo alimento divenuto basilare per la sopravvivenza dell’uomo.

Il pane ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella storia, basti ricordare le rivoluzioni che hanno spesso visto protagonista proprio il pane, legato inevitabilmente alla parte più povera della popolazione. Anche dal punto di vista simbolico il pane ha un forte valore, soprattutto nella cristianità. Si pensi alla moltiplicazione dei pani o al gesto di spezzare il pane durante l’Ultima Cena di Gesù con gli Apostoli. Anche il semplice gesto di creare la croce sull’impasto appena ammassato la dice lunga sulla sacralità di questo cibo.

Oggi l’evoluzione dei consumi e degli stili di vita ha profondamente cambiato le modalità di panificazione e del prodotto, realizzato con farine diverse e l’aggiunta di crusche, semi e quant’altro. Vero però che una fetta di pane casereccio - che nel nostro territorio è ancora possibile trovare grazie all’opera di valenti fornai - per profumo e sapore resta inimitabile.

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