Non ce l’hanno fatta l’alpinista padre di tre figli e di omegna e il militare di bologna Due morti in 24 ore sotto le valanghe

Non ce l’hanno fatta l’alpinista padre di tre figli e di omegna e il militare di bologna Due morti in 24 ore sotto le valanghe
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I venti di foehn che hanno sferzato le montagne del nord-ovest hanno provato due tragiche valanghe in meno di 24 ore in valle Maira. Due sci-alpinisti sono stati travolti e uccisi. Uno, originario di Omegna è morto domenica sera alle Molinette di Torino. L’altro, bolognese, ha lottato all’ospedale di Cuneo, ma lunedì il suo cuore ha smesso di battere.

ALPINISTA ESPERTO

E PADRE DI TRE FIGLI

Nel tardo pomeriggio di domenica è arrivata la notizia dal reparto di Rianimazione dalle Molinette di Torino: Maurizio Orlandin, 46 anni, di Omegna, sposato e padre di tre figli, dipendente del vicino Comune di Armeno, non ce l’ha fatta.

Istruttore regionale della Scuola di Sci Alpinismo “Moriggia-Combi-Lanza”, era vicepresidente del Cai di Omegna. Sabato mattina l’uomo era ad Acceglio con altri otto scialpinisti del Verbano Cusio Ossola e del Torinese. La valanga, con un fronte di 50 metri, lungo una dorsale che unisce il monte Sautron e la Rocca Praboccia è precipitata per circa 150 metri, l’ha investito e sepolto. I compagni di escursione hanno subito dato l’allarme e iniziato la ricerca in autosoccorso: Orlandin era equipaggiato con l’Artva, l’apparecchiatura che consente di individuare le persone sotto valanga.

DRAMMATICA FATALITA’

Estratto dal Soccorso alpino, è stato trasferito con l’eliambulanza del 118 alle Molinette, dopo due arresti cardiaci, in condizioni disperate. Poi, all’indomani, la notizia del decesso. Orlandin non avrebbe dovuto essere in valle Maira. Come i suoi compagni di escursione (multati per 400 euro), essendo il Piemonte in zona arancione, la comitiva avrebbe potuto effettuare attività alpinistica solo nei comuni limitrofi a quelli di residenza. Una drammatica fatalità ha segnato la perdita di un valoroso uomo di montagna.

LA DISGRAZIA ALLA GARDETTA

Ha lottato fino a lunedì tra la vita e la morte il militare 23nne di Bologna Filippo Calandri, ospite di un collega e amico di Bernezzo. Il giovane, allievo della Scuola di applicazione dell’Esercito a Torino, domenica stava affrontando il percorso che da Chialvetta di Acceglio conduce al passo della Gardetta. Intorno alle 11,15 una valanga, molto più estesa rispetto a quella di sabato, l’ha travolto.

Il compagno di gita, non coinvolto, ha iniziato le operazioni di autosoccorso con palasonda e Artva. All'arrivo dell'eliambulanza del 118, erano presenti oltre 10 persone che stavano contribuendo a scavare per raggiungere Calandri, che si trovava sotto un metro e mezzo di neve. Una volta estratto, è stato rianimato, caricato a bordo dell’elicottero e trasferito all’ospedale Santa Croce di Cuneo. Lunedì è stato comunicato il decesso. Ai soccorsi e successivi rilievi hanno partecipato i pompieri di Cuneo e Busca, la Guardia di finanza e i carabinieri di Acceglio.

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