Nonna Domenica, 100 anni tutti da raccontare
Barge saluta la sua centenaria. Nonna Domenica , nata il 9 febbraio 1920 in frazione Gabiola da Teresa Rimondotto e Chiaffredo Salvai, raggiunge questa settimana il fatidico traguardo e la nipote Martina Ricca ha voluto renderle omaggio con una lettera (pubblicata a pagina 31). Una grande festa la attende domenica al Tapparelli di Saluzzo, dove risiede da due anni.
È la quinta di cinque fratelli, lei aveva un gemello che è deceduto subito alla nascita. E’ rimasta orfana di madre all'età di 4 anni e di padre a 16.
Racconta la nipote Martina: «Nonna Domenica è stata allevata da una cognata. Appena grandicella ha dovuto cercare lavoro, trovando i primi impieghi come cameriera qua e là nei paesi circostanti. Per sua fortuna, si è dimostrata subito una ragazzona forte e robusta. Mi ha più volte ricordato di aver svolto lavori pesanti quanto quelli di un uomo. Ha incontrato titolari difficili che hanno preteso da lei orari di lavoro e prestazioni sfiancanti. E ha subito prepotenze e angherie di ogni genere, come una vera Cenerentola».
All'età di 27 anni Domenica ha poi conosciuto a Moretta, e sposato, Michele Ricca, classe 1914, originario di Fossano. Ha avuto tre figli: Andrea, Margherita, morta dopo solo diciassette giorni, e Alfredo. La vita matrimoniale non ha alleggerito i suoi compiti, dovendo provvedere anche ai suoceri e a un cognato scapolo che vivevano nella stessa casa.
Rammenta Martina: «Nonna Domenica ha dovuto superare tante prove. Nonno Michele infatti si è presto ammalato a seguito di un incidente e ha dovuto lasciare il lavoro. I soldi scarseggiavano e lei è stata costretta a ritornare a lavorare sotto padrone nei campi, anche per 12 ore al giorno, con una paga di poche lire all'ora. Le condizioni del nonno sono peggiorate e dal 1984 è stato costretto a letto fino alla sua morte, nel 1996».
«Nonostante tutte queste peripezie - racconta la figlia Margherita -, mia mamma ha sempre goduto di ottima salute e ora, a un passo dai 100 anni, con noi è sempre sorridente e piena di voglia di vivere, attorniata dall'amore infinito dei figli, delle quattro nipoti e dei due pronipoti che adora. Il suo motto (detto da lei in piemontese) è: “Godetevi la vita, già io ho fatto una vita brutta, voi prendetevi tante soddisfazioni!”».