Nuovo ospedale, più che i chilometri determinanti i tempi di percorrenza

Nuovo ospedale, più che i chilometri determinanti i tempi di percorrenza
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Gli amministratori del Saluzzese non porteranno al tavolo di confronto con la Regione e i loro colleghi del Saviglianese e Fossanese indicazioni su dove realizzare il nuovo ospedale, ma una serie di dati e richieste che ritengono essere parametri oggettivi su cui avviare la discussione per addivenire al sito più idoneo per tutti. Nell’area saluzzese, comprensiva delle valli Varaita, Po, Bronda e Infernotto, il bacino di popolazione si aggira sulle 90 mila unità. Nel Saviglianese i residenti sono poco meno di 50 mila, mentre nel Fossanese all’incirca 40 mila.

Il distretto di Saluzzo (ex Usl 63) conta la percentuale più alta di popolazione anziana: gli ultrasessantacinquenni costituiscono il 33% della totalità, mentre per Savigliano e Fossano la percentuale si aggira, in base alle statistiche del 31 dicembre 2019, intorno al 30,5%.

La problematica maggiore, emersa nel corso dei vari incontri tenutisi nelle scorse settimane, riguarda la difficoltà dei collegamenti.I tempi di percorrenza per raggiungere il Santissima Annunziata di Savigliano dall’alta valle Varaita sono stati stimati in un’ora e mezza, mentre dalli valli Po ed Infernotto in una cinquantina di minuti.

A ciò si deve aggiungere che l’intera area saluzzese, a partire dalla città capoluogo, è sprovvista di collegamenti ferroviari.

Quindi, come è stato sottolineato già più volte in passato, la questione delle strutture sanitarie non va vista a sé, ma pensata in stretta relazione alle infrastrutture.

Per questa ragione si chiede che sia contestualmente affrontato il piano generale della viabilità e del trasporto pubblico locale per il quadrante Nord Ovest della provincia, finalizzato alla riduzione dei tempi di percorrenza ed al ripristino del collegamento ferroviario in relazione appunto alla nuova sede ospedaliera.

Nessun amministratore, fino a questo momento, ha avanzato una “candidatura” per il nuovo ospedale in territorio saluzzese.

Tutti, però, sono concordi nel sollecitare il potenziamento della medicina territoriale e la prosecuzione del piano di apertura delle “Case della salute”.

Qualche considerazione è già stata fatta anche a proposito del futuro utilizzo delle attuali sedi.

Per quel che concerne l’Ospedale Civile di Saluzzo la richiesta è quella di un uso “coerente con le esigenze socio demografiche del territorio”.

Una parte di fabbricato, da quanto si può evincere, dovrebbe rimanere a stretta vocazione ospedaliera, considerato che le sale operatorie sono relativamente recenti e il loro utilizzo può essere importante per alleggerire – per taluni tipi di interventi chirurgici in convenzione col Santa Croce-Carle di Cuneo – le liste di attesa dell’azienda ospedaliera del capoluogo di provincia.

La parte dell’immobile non utilizzata in ambito ospedaliero dovrebbe essere destinata ad ambulatori e ai vari uffici dell’Asl oggi disseminati in vari punti della città (per lo più alle Corti) con affitti - così è emerso dal dibattito consiliare - quanto mai onerosi.

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