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Nuovo ospedale unico: ma a Saluzzo conviene?
Gentile direttore, rieccoci al tormentone: Ospedale unico, sì o no? E se si deve farlo, dove? Chi si prenderà la responsabilità di decidere? Lasceremo che siano i tecnici a decidere o decideranno i rappresentanti del territorio, cioè dei cittadini utenti (e pazienti)?
Per intanto si è messo il carro davanti ai buoi: si è nominata una commissione di sindaci per decidere dove farlo mentre non si è ancora deciso se farlo. O i tecnici hanno già deciso e la Commissione è solo fumo negli occhi? Infatti, se la scelta deve essere baricentrica, essa non può essere che Savigliano (tra Fossano e Saluzzo).
A questo punto ritengo che sarebbe opportuno che i sindaci della Commissione chiedessero chiarimenti alla Regione: come mai, a distanza di tre anni, la previsione del progetto Magni di 54 milioni sia diventata 100 milioni, se non oltre? Sono cambiati i tecnici estimatori di quel progetto o è cambiato l’orientamento politico della Regione?
Come si pensa di ottenere fondi europei (del Recovery Plan), che hanno per presupposto progetti di svolta ambientale con minor consumo di territorio, svolta ambientale fatta propria dal neo presidente del Consiglio Draghi, per un progetto che prevede cemento e asfalti?
Sempre nell’ottica economica non appare contraddittorio e risibile l’impegno a mantenere la destinazione delle vecchie strutture dato che, in tal caso, ne dovrebbe essere effettuato l’adeguamento sismico con i costi previsti dal piano Magni, che si aggiungerebbero ai costi di costruzione del nuovo ospedale? Ma al di là dei costi economici, qualcuno ha pensato ai costi umani? Costi che graverebbero soprattutto sui cittadini di Saluzzo e del Saluzzese.
L’Ospedale, non è più solo pronto soccorso, reparti e posti letto, ma anche laboratori, ambulatori, servizi radiologici e radioterapici, fisioterapia ed altro (ed attualmente pregevole centro di cura per la pandemia); ai cittadini che usufruiscono di tali servizi, alle centinaia di persone che, in periodi normali, frequentano l’Ospedale, alle centinaia di persone che vi lavorano bisognerebbe chiedere se preferiscono mantenere o meno la struttura ospedaliera a Saluzzo.
Per concludere, se non bastasse il disagio dei cittadini utenti, l’insopportabile onere finanziario dell’operazione, il consumo di terreni agricoli di pregio, la desertificazione di importanti edifici storici, l’inquinamento ambientale prodotto dall’incremento esponenziale della circolazione della tratta Saluzzo-Savigliano, gli amministratori saluzzesi hanno un ulteriore motivo per difendere l’attuale presenza dell’Ospedale di Saluzzo (se non addirittura per potenziarla): i posti di lavoro.
Con l’Ospedale unico, che dovendo essere “baricentrico” non potrà che essere a Savigliano, la nostra città verrebbe a perdere circa trecento posti di lavoro e conseguente, negli anni a venire, riduzione della popolazione perché, a mano a mano che si rinnoverà il personale sanitario in servizio, il nuovo si allocherà a Savigliano, cioè nella città in cui lavorano. Saluzzo perderà inoltre quella fetta economica, anche se piccola, che oggi apporta il turismo (?) sanitario.
Da comune cittadino, amante di Saluzzo anche se non vi è nato, rivolgo un appello agli amministratori saluzzesi: abbiamo difeso i posti alla Mahle, non abbiamo difeso quelli del Tribunale, vogliamo difendere quelli dell’Ospedale?
Per concludere ritengo molto appropriata la proposta del consigliere avv. Savio, cioè la creazione di una commissione comunale allargata ai rappresentanti dell’Officina, dei lavoratori dell’Ospedale e dei commercianti di Saluzzo, non per valutare “dove” costruire l’Ospedale unico ma per valutare “se” sia opportuno un nuovo ospedale.
comunale e Difensore civico di Saluzzo
P.S. Anche se fuori tema: Saluzzo non potrebbe proporsi come “hub” per le vaccinazioni di massa mettendo a disposizione il Foro boario?
