Opal, la mela speziata che piace ai consumatori

Buccia di un bel colore giallo-oro, pezzatura media, polpa soda e succosa, grado zuccherino elevato, un aroma piacevolmente speziato. Opal, marchio registrato in Germania e riservato all’uso esclusivo dei licenziatari, è il nome commerciale di una cultivar di mela identificata come UEB32642, prodotta incrociando le varietà Golden Delicious e Topaz.

La cultivar è stata creata dall’Institute of Experimental Botany di Praga e la sua coltivazione si sta facendo largo negli ultimi anni anche in Italia, lungo l’arco alpino ma soprattutto in Piemonte e in particolare nella Granda, dove si coltiva anche la versione bio.

I consumi sono in crescita. Sui banconi della Gdo italiana la Opal è una novità. Esselunga la presenta in confezione da quattro frutti in vassoio in cartone morbido che contiene un mini-flyer con alcune informazioni sulla varietà e presenta altre informazioni sul retro.

Per un recente panel di assaggio Opal ha rappresentato una interessante curiosità, un frutto in grado di occupare un suo posticino tra le varietà più note e con caratteristiche tali da attirare e poi fidelizzare un consumatore di mele. Il gruppo incaricato ha ripetutamente acquistato e assaggiato questa mela che non ha mai deluso: tra fine novembre e inizio gennaio ha stabilmente mantenuto le sue caratteristiche così come descritte sopra. Il prezzo al chilo è sceso nelle ultime settimane: si presentava a 2,48 euro nella prima decade di dicembre, è sceso a 1,88 nella prima decade di gennaio per un prodotto di prima categoria, calibro 75-80, origine Piemonte. I quattro assaggiatori, nella graduatoria da 1 a 5 punti, si sono così espressi: 3; 3,5; 3,5; 3. Risultato finale: 3,25 su 5.

Opal ha dato la conferma di quanto ormai sia ampia e ricca di novità interessanti l’offerta di mele per il consumatore italiano. Anche il più tradizionalista e conservatore dovrebbe farsi tentare dalle novità. L’esperienza appena ultimata dice che ne vale la pena.