Paesana, no al taglio dell’asilo

Paesana, no al taglio dell’asilo
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I piccoli Comuni fanno quadrato attorno a Paesana nella battaglia sulla sopravvivenza delle scuole. Il paese rischia infatti di perdere la terza sezione della scuola d’infanzia.

Nella moderna struttura, recentemente aggiornata a tutti i protocolli di sicurezza, con integrazione green e smart, si registra per il prossimo anno un lieve calo nelle iscrizioni, sotto la soglia dei 45 considerata dal ministero il tetto minimo per avere “aperte” le tre sezioni.

Dopo le lettere trasmesse dal presidente dell'Unione montana del Monviso Emidio Meirone e dal sindaco di Paesana Emanuele Vaudano, prende posizione l’Uncem, l’Unione dei comuni montani, chiedendo di salvaguardare numeri, esigenze dei territori e organizzazione scolastica nelle aree considerate disagiate.

La richiesta inviata dai presidenti regionale e nazionale Uncem, Lido Riba e Marco Bussone, giunge sui tavoli del ministro dell'Istruzione Azzolina, e degli assessori regionali Chiorino e Carosso, oltre ai deputati Ugo Parolo (presidente dell'Intergruppo parlamentare per lo Sviluppo della Montagna) ed Enrico Borghi (Consigliere del Governo per la Montagna): «In più di un'occasione Uncem ha evidenziato, nel corso degli ultimi anni, la necessità di modificare numeri e parametri per l'organizzazione delle scuole nelle aree montane del Paese. Le soglie minime per formazione di classi o mantenimento di sezioni, ma anche di dirigenze scolastiche, devono essere diverse rispetto alle aree urbane. Ciò non va inteso come una deroga, bensì come un riconoscimento delle specificità territoriali e della capacità dello Stato, con le Regioni e gli Enti locali di erogare efficaci servizi anche nelle aree interne e montane, la metà del nostro Paese».

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