Parco del Monviso, Marengo lanciato anche dal centrodestra
Colpo di scena per il nuovo vertice del Parco del Monviso.
Gli otto sindaci, sette della pianura e uno di montagna, quasi tutti di centrodestra, che avevano appoggiato la candidatura della vicesindaco di Villafranca PiemonteMarina Bordese, ora auspicano una soluzione unitaria sul nome del presidente uscente Gianfranco Marengo. In una lettera indirizzata al presidente della Regione Alberto Cirio e all’assessore alla Montagna e ai Parchi Fabio Carosso manifestano questa loro volontà.
«Pur confermando la fiducia e il sostegno alla candidatura di Marina Bordese - scrivono -, recepita la richiesta da parte della Regione di condividere un nominativo espressione del territorio che rappresenti la parte di Parco più significativa in termini di maggior superficie territoriale, nell’interesse di tutto il Parco, sia esso appartenente alla provincia di Torino che di Cuneo, intendiamo dimostrare la nostra volontà unitaria condividendo un presidente al servizio della Comunità».
Un’operazione politica che ai più accorti non sfugge essere indirizzata soprattutto a “stoppare” la candidatura del presidente dell’Unione Montana Valle Varaita e sindaco di Venasca, Silvano Dovetta.
La lettera è firmata dai sindaci di Caramagna (Incoronata Coppola), Casalgrasso (Egidio Vanzetti), Casteldelfino (Alberto Anello), Faule (Giuseppe Scarafia), Pancalieri (Luca Pochettino), Polonghera (Gianmaria Bosco), Revello (Daniele Mattio), Villafranca (Agostino Bottano).
«Senza entrare nel merito delle capacità professionali di Marengo e Dovetta - scrivono gli amministratori -, per dare un segnale di continuità in questo periodo di difficoltà amministrativa da parte dell’Ente Parco, al fine di concludere tutti i progetti in corso (anche transfrontalieri) avviati dall’attuale presidente, indichiamo il nostro sostegno e la nostra fiducia per il prossimo mandato a Gianfranco Marengo, raggiungendo così l’unitarietà dell’ intero territorio».
Il passo indietro di Bordese se da un lato consente di uscire dall’impasse determinatasi per la guida del cda, dall’altro mette però in difficoltà Cirio, considerato che Forza Italia, il suo partito, ambiva al ruolo per un proprio uomo.
Certo è che l’indicazione unitaria a favore di Marengo spiana la strada all’agronomo, ex sindaco di Verzuolo e attuale consigliere di minoranza, ipotesi che fino ad una settimana fa sembra a dir poco fantasiosa. Resta aperto il nodo della presidenza dell’assemblea.
La Comunità Aree protette, espressione dei Comuni facenti parte del parco del Monviso, aveva rinviato ogni decisione dopo la nomina del vertice. Anche qui si era registrata una situazione di stallo quando il sindaco di Revello, Daniele Mattio, non aveva ottenuto i voti necessari per succedere al sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni.
Il termine per la designazione del nuovo presidente del consiglio di amministrazione, a norma di regolamento, dovrebbe avvenire entro 30 giorni dalla riunione del 19 dicembre scorso a cui aveva preso parte l’assessore Carosso.
La scadenza dovrebbe essere dunque il 19 gennaio.
Vedremo se sarà così.