Pesche a 18 centesimi, Coldiretti chiede l’Osservatorio dei prezzi Zzzzz zzzzzz

Pesche a 18 centesimi, Coldiretti chiede l’Osservatorio dei prezzi Zzzzz zzzzzz
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Nonostante l’estate sia un lontano ricordo, nulla è cambiato per la frutticoltura piemontese. Anzi, proprio in questi giorni stanno iniziando le prime liquidazioni dei compensi per le pesche ai frutticoltori e la situazione è disastrosa.

Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa, delegato confederale attaccano: «E’ una vergogna riconoscere 18 centesimi al chilo per le pesche quando i costi di produzione vanno, almeno, tra i 30 ed i 40 centesimi al chilo, quindi, ben il 70% in più. I nostri imprenditori non possono continuare a essere sottopagati, a far da banca visto i tempi di pagamento estremamente dilatati, a sottostare a comportamenti messi in atto dai quattro soggetti che governano la filiera, detenendo l’81% del valore della produzione, oltre a dover pagare già l’embargo russo, le barriere strutturali e tariffarie che rallentano l’export e alcune importanti malattie. Ormai quasi tutto il prodotto è in conferimento, anche quello non destinato alle cooperative, ma agli operatori commerciali che, in realtà, non potrebbero avvalersi di questo sistema di vendita, ma lo fanno utilizzando le organizzazioni dei produttori. Non c’è più tempo da perdere - proseguono Moncalvo e Rivarossa - per l’attivazione dell’Osservatorio regionale sui prezzi per il quale il presidente della Regione, Alberto Cirio, si è nuovamente impegnato in occasione della manifestazione Bôgia Piemunt dell’11 dicembre, dopo averlo già fatto durante l’evento Frutta e Legalità che Coldiretti Piemonte ha organizzato lo scorso 28 giugno a Torino».

Il comparto frutticolo piemontese produce un fatturato di oltre 500 milioni di euro con una superficie di 18.479 ettari e più di 7 mila aziende.

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