Privato chiude la strada dei dinosauri È off-limits il sentiero per la Gardetta polemica Legittima limitazione dei proprietari, ma gli appassionati protestano

Privato chiude la strada dei dinosauri È off-limits il sentiero per la Gardetta polemica Legittima limitazione dei proprietari, ma gli appassionati protestano
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Nel 2008 alcuni strati di roccia della parete che portava le tracce di una grande piana fangosa inondata ciclicamente dalle maree, si staccano e si infrangono al suolo. Il geologo Enrico Collo e il professore dell’Università di Genova Michele Piazza, che contribuirono 7 anni prima a far riconoscere la Gardetta come patrimonio geologico italiano, fanno una scoperta sensazionale: sullo strato di roccia sottostante appare l'impronta di una zampa, con 5 artigli.

Il professor Piazza studia la scoperta e coinvolge uno dei massimi esperti del settore a livello europeo, il prof. Heinz Furrer, del Museo di Paleontologia di Zurigo. Vengono ritrovate nuove impronte e la notizia diventa ufficiale: alla Gardetta è stata scoperta la traccia lasciata dal passaggio di un branco di arcosauri, probabili "Ticinosuchus ferox", progenitori dei dinosauri.

Da allora Collo porta avanti la sua battaglia per il finanziamento delle ricerche, con le sue escursioni guidate alla scoperta delle meraviglie geologiche del territorio. Ha anche aperto una pagina Facebook, molto frequentata, dedicata alle bellezze della Gardetta. Ma proprio nei giorni scorsi il nome della pagina è cambiato e tanti internauti appassionati di montagna si sono chiesti il perché.

Le foto inequivocabili pubblicate hanno svelato l’arcano, con grande delusione da parte di camminatori e amanti della valle. Sono infatti comparsi lungo il “percorso dei dinosauri” cartelli di divieto di passaggio che precludono di fatto l’accesso alle aree più caratteristiche. Il sentiero, come moltissimi in valle Maira, attraversa effettivamente una proprietà privata e il padrone ha fatto valere le sue inoppugnabili ragioni. Ma – fanno notare gli amatori – se tutti i proprietari di terreni dove sorgono sentieri turistici si comportassero così, si rischierebbe di ridurre al lumicino i percorsi trekking, con ricadute nefaste sul turismo alpino.

Chiaramente, per chi conosce vie alternative, l’accesso al rifugio della Gardetta (lungimirante progetto di ristrutturazione compiuto dal Cai di Cuneo, grazie al lavoro delle sottosezioni di Dronero e Busca nel 1994) e all’area dei dinosauri (meta privilegiata per bambini e famiglie) non è interdetto, ma la via principale risulta sbarrata.

Sull’argomento è divampata una polemica particolarmente accesa, che ha anche riguardato la scarsa aderenza dei segnali stradali al contesto montano e, più in generale, alle politiche di presunto ecologismo (per qualcuno solo di facciata) che hanno portato negli ultimi anni a chiudere strade e sentieri creando un “tappo” (questo sì dal forte impatto ambientale) a valle del Colle del Preit.

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