Progetto internazionale per il Parco del Monviso

Il Parco del Monviso aderisce al progetto internazionale “Road kill”.
L’iniziativa è stata proposta da una collaboratrice dell’ente, Mara Calvini, ora guardaparco in val Sesia.
La mortalità stradale selvatici è un’importante causa di decesso per gli animali, tra le più elevate a livello di Comunità Europea. “Monviso road kill” si basa sulla partecipazione diffusa da parte di tutti: dal personale del parco al semplice cittadino che si imbatte in casi di investimenti stradali di mammiferi, uccelli, rettili, anfibi lungo la rete viaria dell’area che comprende la valli Varaita, Po, Pellice la collina e la pianura saluzzese.
Attualmente sono oltre cento i casi di investimento registrati sulla mappa interattiva, e interessano 34 specie diverse di animali: non solo ricci e rospi, ma anche volpi, tassi, serpenti, donnole, scoiattoli, caprioli.
«La regolare raccolta di informazioni – spiega Gianfranco Marengo, presidente del Parco Monviso - potrà costituire sia un valido strumento per conoscere meglio il comportamento di specie elusive sia per proporre azioni di salvaguardia degli automobilisti che degli animali stessi, nonché come sistema di monitoraggio delle varie specie interessate e della loro distribuzione. Sapere che in un determinato luogo avvengono con regolarità incidenti ci deve indurre a progettare azioni specifiche e mirate».
La durata del progetto è di 5 anni e l’analisi dei dati permetterà di dare una dimensione al fenomeno del “road kill” nello specifico ambito territoriale del Monviso, in cui ecosistemi ad alto valore naturalistico, coesistono con un traffico veicolare elevato.