Pronto soccorso, Saluzzo protesta Ma la riapertura resta incerta sanità Calderoni scrive a Icardi, che risponde: «Decide il direttore dell’Asl. Servono percorsi separati per i pazienti Covid»

Pronto soccorso, Saluzzo protesta Ma la riapertura resta incerta sanità Calderoni scrive a Icardi, che risponde: «Decide il direttore dell’Asl. Servono percorsi separati per i pazienti Covid»
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«In questo momento l’ospedale di Saluzzo è ancora destinato ai pazienti Covid. I ricoveri ospedalieri, sia ordinari che in terapia intensiva, stanno scendendo drasticamente. Nei prossimi giorni valuteremo eventuali spostamenti dei pazienti ancora ricoverati e ci sono buone possibilità che il Pronto Soccorso possa essere riaperto e che l’ospedale torni alla normale attività».

È prudente il consigliere regionale saluzzese Paolo Demarchi interpellato sulle pressanti richieste e le crescenti proteste che salgono dall’opinione pubblica.

Dal commissario dell’area sanitaria dell’Unità di crisi della Regione Piemonte, Emilpaolo Manno, arriva un sostanziale via libera, pur con le dovute cautele.

“I segnali di netto miglioramento sull’andamento della pandemia – scrive l’alto funzionario all’assessore Icardi e al direttore dell’AslCn1 Guerra – permettono di considerare l’opportunità di riaprire progressivamente i Pronto di Saluzzo e Ceva. Questo potrà avvenire – aggiunge il dottor Manno – se ritenuto opportuno dalla direzione generale dell’Asl, garantendo una attenta separazione dei percorsi covid e no covid”.

La palla passa dunque nelle mani di Giuseppe Guerra, promosso di recente al ruolo di direttore generale dell’Asl.

L’assessore regionale alla Sanità, Icardi ha adombrato la possibilità che entro la fine di luglio si possa tornare alla quasi normalità in tutti gli ospedali piemontesi, ma su Saluzzo resta da capire che cosa si intenda per “normalità” di servizi.

«Sulla riapertura di Saluzzo – dice Icardi - c’è già una disposizione del Dirmei e il nuovo direttore generale dell’Asl Cn1 è al lavoro per trovare in tempi brevi una soluzione che garantisca una separazione dei percorsi covid e no-covid del Pronto».

Si frappone però un altro ostacolo, che riguarda la carenza di personale sanitario, sia medico che infermieristico. Una questione che si ripresenta ogni qualvolta si tratta di passare dalle indicazioni generiche alle prove di fatto.

Il sindaco Calderoni, dal canto suo, ha richiesto un incontro a Icardi e Guerra per avere quanto prima con loro un confronto sulla tempistica per la ripresa della piena funzionalità dell’ospedale.

Non risultano al momento prese di posizione da parte del Consiglio comunale né della Consulta dei sindaci del Saluzzese e nemmeno di iniziative assunte dalle Unioni dei Comuni delle due valli.

Il disagio tra la popolazione è palpabile e l’argomento è sulla bocca di tutti, in piazza come negli esercizi commerciali cittadini.

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