Quando a Verzuolo passava il tramway
Grande soddisfazione per il ricercatore di storia verzuolese Riccardo Baldi, che in 10 giorni ha visto andare sold-out le prime 100 copie, a tiratura limitata, della sua ultima fatica: “Verzuolo nell'Ottocento. Il secolo del cambiamento”. Il libro andrà ora in ristampa. Sarà disponibile nelle prossime settimane nelle cartolerie di Verzuolo. Proponiamo qui di seguito un estratto, riguardante una curiosa parentesi della viabilità verzuolese, che interessava tutto il Saluzzese e le valli.
Verzuolo è più affollato del solito, molte persone a gruppi, incuriosite guardano per terra quei due pezzi di ferro paralleli che s’accompagnano a perdita d’occhio sia a nord che a sud, tutte le persone importanti: il sindaco con di traverso la fascia tricolore, i parroci e curati delle due parrocchie, le forze dell’ordine e la maggior parte degli abitanti sono raggruppati a nord di Verzuolo, nei pressi del peso pubblico ad inizio del viale.
Improvvisamente ecco spuntar dalla curva che precede il rettilineo del viale, un’enorme carrozza nera che scivola sui binari, attorniata da nubi di vapore che fuoriescono a intervalli regolari, la gente si accalca, esulta, grida, applaude… Un nuovo rumore rompe il silenzio di Verzuolo.
Nel luglio 1877, un'assemblea di Comuni interessati alla nuova linea del Tramway, presieduta da deputati e consiglieri provinciali deliberò di promuovere la costruzione di una ferrovia tra Airasca, Saluzzo, Cuneo e Mondovì con diramazione Busca-Dronero.
Poco tempo dopo il banchiere francese Alfonso Raoul Berrier-Delaleu presentò domanda per la concessione delle linee tranviarie Cuneo-Dronero, Cuneo-Busca - Saluzzo, Cuneo-Mondovì e Saluzzo-Moretta-Pancalieri...
I lavori iniziarono lunedì 14 giugno 1880 e il 24 ottobre 1880 la linea fu solennemente inaugurata con grandi festeggiamenti.
A Saluzzo, il 25 ottobre 1880, l’inaugurazione della Tranvia per Cuneo, descritta il giorno seguente, 26 ottobre, in un articolo della “Gazzetta Piemontese”: «Ripiglio dunque la penna per raccontare quello che si fece a Saluzzo, ove le cose procedettero per certo meglio assai che a Cuneo. I carrozzoni entrarono nella stazione di Saluzzo salutati dal concerto della banda musicale saluzzese, una bella banda brillantemente, direi clamorosamente vestita di panno celeste ornato in bianco, con elmo e penne bianche.
Discesi nel recinto della stazione, la quale è collocata all’estremità sud della città, all’orlo dell’abitato, entrammo tutti in una sala di vario colore, trofei e bandiere, e ci raccogliemmo intorno ad una tavola coperta col classico tappeto verde...».